Sindaco dove va a festeggiare?: "Non festeggio". E via a concedere la centesima intervista, perchè tutte le televisioni vogliono capire il segreto di Marco Bucci, che cinque anni fa è stato il primo sindaco di centrodestra a governare la Genova della sinistra e oggi addirittura raddoppia.
E Bucci si è commosso mentre gli stringeva la mano e gli diceva: "sono rimasto colpito dalle tue parole". La vittoria di Bucci è molto personale, i partiti di centrodestra hanno contribuito ma il sindaco ha battuto tutti con un distacco quasi imbarazzante. Le sue due liste civiche arrivano al 24% (una 19% e una 4%) , Fdi e lista Toti si fermano sotto al 10%: la Lega, che aveva scoperto e lanciato Bucci, e Fi sono ancora più indietro. "Si siamo primi - dice Bucci - significa che i cittadini hanno scelto le persone e ritengono che abbiano lavorato bene. Ma non siamo un partito, le liste portano cittadini che vengono votati perchè conosciuti, ma i partiti sono fondamentali". E mentre cammina nel centro di Genova e riceve applausi, si gira e cerca Toti, lo vuole al suo fianco mentre attraversa via Garibaldi, la Strada Nuova, costruita negli anni d'oro dalla Repubblica che dominava il Mediterraneo. Ma chiama accanto a se anche Edoardo Rixi, leader di un Lega ridimensionata, poi prende sottobraccio anche Matteo Rosso, il capo di Fdi in Liguria, che gongola per il raddoppio dei voti è il primato tra i partiti della coalizione. Toti ha detto che il centrodestra vince se si allarga al centro, anche con Iv, se cerca i moderati e la forza delle liste civiche. "Quello che importa è che tutti i partiti, anche quelli grandi come Lega e Fratelli d'Italia, abbiano capito che il centrodestra può vincere solo con un baricentro moderato, riformista, popolare, filo europeista e filo atlantico". A sera, a Tursi, la scena è tutta di Bucci. Nel Salone di Rappresentanza, dove Cristoforo Colombo e Andrea Doria osservano dalle tele alle pareti un nuovo condottiero genovese, le televisioni sono tutte per lui: "Sono contento che si possa andare avanti altri cinque anni per costruire la città internazionale che vogliamo, la nostra visione è condivisa". Ora si festeggia, ah no.
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