E' andata avanti sino a tarda notte, tra cori ed il canto di "Bella ciao", la festa per le strade del centro di Catanzaro dei sostenitori di Nicola Fiorita, espressione di liste civiche e del campo largo auspicato da Enrico Letta anche a livello nazionale con Pd e Movimento 5 Stelle alleati, eletto sindaco della città con il 58,24% dei consensi. Una vittoria in rimonta che gli ha consentito di superare lo sfidante, il civico ex Pd Valerio Donato, sostenuto anche da Lega e Forza Italia, ma senza simboli, da forze di centrosinistra e, al turno di ballottaggio, anche da Fratelli d'Italia ma senza l'apparentamento formale.
Un dato sul quale il candidato uscito sconfitto dal ballottaggio dovrà riflettere insieme alla compagine che lo ha sostenuto. "Non bisogna ricercare dietrologie - il suo primo commento a caldo - c'è una sconfitta e bisogna che se ne prenda atto, non mi pare ci siano altri dati da commentare. Poi ci sarà una valutazione più approfondita e si vedrà se per caso ci sono flussi anomali ma onestamente è un po' di dietrologia che vorrei eliminare dalla mia mente in questo momento". "Il centrodestra - la lettura di Fiorita del dato - ha fatto un disastro anche in questa campagna elettorale, costruendo un progetto non credibile a cui si è aggiunto all'ultimo momento anche Fratelli d'Italia e questo forse ci ha aiutato. La verità vera è che questa città voleva cambiare. Voleva sperare e fidarsi di qualcuno". Dopo il turno di ballottaggio, secondo i dati riportati dal sito del Viminale, alla coalizione di Donato spetta comunque la maggioranza in Consiglio comunale ottenuta già al primo turno: 17 seggi; 9 vanno alla coalizione di Fiorita e 3 a quella dell'altro candidato di centrodestra, il presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati Antonello Talerico, che per il ballottaggio, pur senza apparentamenti, aveva dato indicazione di voto per Fiorita. Il Consiglio è poi completato da Fiorita, Donato, lo stesso Talerico e la deputata di Fratelli d'Italia Wanda Ferro.
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