A Cuneo c'è stato il crollo dell'affluenza, con una differenza percentuale di quasi 18 punti rispetto al primo turno, 36,93% contro 54,51% e la stessa sindaca eletta, la dem Patrizia Manassero, è passata da 11.319 preferenze a 10. 467, ma ha stravinto il confronto con il candidato del centrodestra Franco Civallero, imprenditore, alla prima esperienza in politica. E' la prima donna sindaco nella città piemontese, che negli ultimi 10 anni è stata retta da un primo cittadino ipovedente, Federico Borgna, indipendente eletto con il sostegno della coalizione di centrosinistra. Al ballottaggio Patrizia Manassero ha ottenuto il 63,3% dei consensi. Cuneese doc, come lei stessa si definisce, 61 anni, è stata senatrice dal 2013 al 2018, vicesindaco di Cuneo nella precedente consiliatura. Con sobrietà ha festeggiato l'elezione che oggi celebra con un post su Facebook: "Essere la prima donna sindaco di Cuneo è un grosso onore, metterò tutto il mio impegno nel lavorare al meglio per la mia città". "Un successo per tutte le donne", ha detto ieri sera dopo che già i primi risultati parziali avevano indicato chiaramente la sua affermazione. Cuneo e' stato l'unico capoluogo del Piemonte al voto dove Movimento 5 Stelle e Pd hanno corso separati, al contrario di cosa è successo ad Alessandria e Asti. Nel primo turno il Pd è stata la lista più votata (17,99%) tre volte di piu' di Fratelli d'Italia e Lega), la candidata sindaca pentastellata Silvia Cina si è fermata all'1,7% e M5s non è in consiglio comunale dopo dieci anni all'opposizione. Al ballottaggio non ci sono stati apparentamenti e i candidati esclusi dalla corsa hanno lasciato libertà agli elettori tranne Beppe Lauria (Italexit, Rinascimento Sgarbi e Popolo della famiglia) che aveva invitato esplicitamente a boicottare il secondo turno.
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