Vince in volata in piena notte a Lucca - e provoca il ribaltone a favore del centrodestra -, l'imprenditore Mario Pardini, 49 anni, che in ore di polemiche sui moderati divisi e perdenti in Italia, qui dà l'eccezione che conferma la regola. Pardini ha saputo riunire con sé voti di centro, di destra e pure spregiudicatamente di estrema destra come Casapound.
Nelle settimane verso il ballottaggio si sono accentuate le campane per Pardini e anti Pd. Contro i Dem si è levata la voce del direttore di orchestra Alberto Veronesi, candidato con Rinascimento Sgarbi, Iv +Europa e Azione al primo turno, il quale ha motivato l'opzione Pardini con l'ingessatura inflitta da 10 anni di conduzione Dem alla città. Sospetti sulla vittoria di Pardini gravano inoltre su un altro lucchese, l'eretico del Pd Giorgio Del Ghingaro, in certi tempi dato per vicino a Renzi, attuale sindaco in esilio a Viareggio (per il centrosinistra) e in precedenza sindaco della popolosa Capannori (40.000 abitanti e forte centro industriale). Ora Lucca, ex capitale pre-unitaria, unica provincia bianca (fu assoluto feudo Dc) nella Prima Repubblica, terra di grande volontariato, con una manifattura ancora viva e protagonista e una residua capacità autonoma di esercitare credito, sede di eccellenti e mirate iniziative culturali di successo internazionale, fa salire a 7 su 10 i capoluoghi di provincia della Toscana 'rossa' controllati dal centrodestra (gli altri sono Arezzo, Siena, Grosseto, Pisa, Massa, Pistoia appena riconfermata con un sindaco Fdi). Sono giunte comunali dove le maggioranze vengono animate da esponenti di Lega, Fdi, Fi-Udc. Restano sotto il controllo del Pd Firenze, Prato e Livorno, le tre città con più residenti, e la Regione. Un voto che marca bene il consolidarsi di linguaggi politici e socioeconomici diversi in Toscana: quelli di città sempre meno satelliti della 'dominante' Firenze e impegnate a cercare strade autonome di sviluppo dal capoluogo regionale.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it