"Sono onorato di essere qui con voi, in questa terra tanto estesa quanto antica, nella quale vengo come pellegrino di pace, in cerca di dialogo e di unità. Il nostro mondo ne ha urgente bisogno, ha bisogno di ritrovare armonia". Lo ha detto papa Francesco parlando alle autorità e alla società civile del Kazakistan nella 'Qazaq Concert Hall' della capitale Nur-Sultan.
"La democrazia e la modernizzazione non siano relegati a proclami, ma confluiscano in un concreto servizio al popolo: una buona politica fatta di ascolto della gente e di risposte ai suoi legittimi bisogni, di costante coinvolgimento della società civile e delle organizzazioni non governative e umanitarie, di particolare attenzione nei riguardi dei lavoratori, dei giovani e delle fasce più deboli. E anche di misure di contrasto alla corruzione. Questo stile politico realmente democratico è la risposta più efficace a possibili estremismi, personalismi e populismi, che minacciano la stabilità e il benessere dei popoli".
Nell'accoglienza ufficiale, il Pontefice ha già un breve incontro col presidente della Repubblica Kassym-Jomart Tokayev.
"Nel momento in cui mi accingo a lasciare il suolo d'Italia - afferma papa Francesco nel telegramma di saluto inviato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella al momento della partenza - per compiere un viaggio apostolico in Kazakhstan per prendere parte al Congresso dei Leader delle religioni mondiali e incontrare la popolazione e la comunità cattolica, desidero rivolgere a Lei signor Presidente e a tutti gli italiani il mio cordiale saluto, che accompagno con auspici di serenità e di concordia, unito alla preghiera a Dio per il bene e il progresso di tutta la Nazione".
Concluso il viaggio di tre giorni in Kazakhstan, Francesco rientrerà quindi a Roma (aeroporto di Fiumicino) giovedì sera poco dopo le 20.
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