Le candidature e le autocandidature tornano di attualità nonostante la chiusura della campagna elettorale. Non tanto quelle per un seggio in Parlamento, dove per altro i riconteggi del Viminale e delle Corti di Appello stanno rimescolando le carte con il ripescaggio di alcuni esclusi, come nel caso di Umberto Bossi o del leghista Tonelli che allarga le braccia: "Dura lex sed lex".
Ci sono poi le candidature, o in alcuni casi le autocandidature, alle segreterie dei partiti. Se ne parla nella coalizione del centrodestra dopo il deludente risultato della Lega. L'ex ministro, Roberto Maroni, torna all'attacco e lancia il governatore veneto Luca Zaia come segretario. Il presidente della regione Veneto si schernisce e assicura di voler continuare ad occuparsi della sua regione ma Maroni insiste ricordando che la segreteria di Salvini scade proprio nell'anno in corso. Ma soprattutto Maroni propone, e in questo una figura come quella di Zaia potrebbe aiutare, una federazione tra Fi e Lega. Un progetto - sostiene - che potrebbe essere proprio tema di una proposta di programma per la nuova segreteria della Lega.
Ma è nel Pd, dove Enrico Letta ha annunciato di non volersi ricandidare in vista del prossimo congresso, che già fioccano le autocandidature. Lo fa, in un'intervista, la ex ministra e deputata rieletta a Piacenza, Paola De Micheli che si candida a guidare i Dem perché dice 'Il Pd non può più essere quello dell'un po' e un po'. Quello dei messaggi mai netti". C'è poi il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che non si dichiara apertamente in corsa per la segreteria ma chiede "un cambiamento profondo o - prevede - bruceremo in fretta anche il prossimo segretario".
Anche lui lamenta il fatto di essere arrivati al voto senza "un progetto forte per l'Italia e un'alleanza all'altezza della sfida". A chiedere uno stop a questa corsa alle autocandidature è invece il sindaco di Firenze, Dario Nardella, anche lui nel toto-candidati per la prossima segreteria: "Non siamo ad X Factor, se questa è la direzione di marcia la lascio ad altri".
Mentre Silvio Berlusconi festeggia il suo 86esimo compleanno, la candidata premier intanto è al lavoro: la sua agenda tra via della Scrofa e Montecitorio è fitta di incontri ed ha visto anche il presidente del Cio, Thomas Bach per rassicurarlo sui Giochi di Milano-Cortina 2026. Nelle more ha ringraziato, tra gli altri, degli auguri che le ha invitato il leader spagnolo di Vox: nel messaggio afferma che sta lavorando "per affrontare i problemi degli italiani, con la concretezza tipica dei conservatori. E speriamo che anche la Spagna vada a destra".
Sembra una risposta indiretta alle dichiarazione del presidente americano che si è detto allarmato per il risultato delle elezioni italiane con una frase che non passerà inosservata: "Avete appena visto cosa è accaduto in Italia in quelle elezioni. Vedrete cosa accadrà nel mondo" avverte Joe Biden preoccupato soprattutto, e lo dice, "per quello che potrà accadere qui", negli Stati Uniti.
Meloni lavora alla squadra in silenzio, nodo Viminale
Salvini sempre nel mirino. Nel Pd fioccano le autocandidature