Una pace, due piazze. Perché a Milano, nella manifestazione convocata dal leader del Terzo Polo Carlo Calenda, si riuniranno i non equidistanti, quelli che non vogliono la fine del conflitto ad ogni costo e che, ci tengono a sottolineare, non coniugano la pace con la resa dell'Ucraina.
Dal palco verrà letta anche una lettera del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei. E il Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, ha voluto infatti ricordare come "tutte le iniziative per la pace sono buone, l'importante è che le facciamo insieme e l'importante è che non si strumentalizzino per altri scopi". Al corteo romano parteciperanno anche leader di partito. Per il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte "la manifestazione per la pace segna un ritorno in campo della società. In questa guerra l'Unione Europea è non pervenuta e rischia di perdere la sua leadership" mentre il Pd, al corteo presente con il segretario Enrico Letta, annuncia che sarà non solo a Roma "ma in ogni manifestazione che si mobilita in solidarietà con il popolo ucraino, il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe di Putin. Senza mettere bandierine di partito su questa o quella piazza". Per Alleanza Verdi-Sinistra Italiana ci saranno Nicola Fratoianni e Angolo Bonelli: "Ci saremo, come abbiamo sempre fatto e sempre faremo per le ragioni della pace, per assicurare un futuro alle generazioni che verranno". A Milano il raduno è fissato per le 16 all'Arco della Pace. Calenda giura che non sarà un palco 'di partito' ma le adesioni disegnano una geografia, questa si politica, che appare alternativa al centrosinistra. Oltre a numerose associazioni e a parlamentari ed esponenti di Azione e Iv, tra cui il leader Matteo Renzi, ci sarà il senatore Pierferdinando Casini, eletto col Pd, e Marco Cappato, esponente dei Radicali. A manifestare anche "pezzi" dei dem come il senatore Carlo Cottarelli, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e anche Letizia Moratti, fresca del divorzio dalla giunta lombarda di centrodestra. "Sarà un palco non partitico - ribadisce Calenda -. Il fatto che venga la Moratti non significa che ci sia vicinanza verso nessun partito, è un palco per l'Ucraina".
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