Papa Bergoglio visita le terre della sua famiglia di origine: le verdi colline dell'Astigiano, in Piemonte, dove per tanti è rimasto semplicemente 'Giorgio'. A Portacomaro Francesco ha pranzato con la cugina Carla Rabezzana per festeggiare il suo novantesimo compleanno; poi è salito a Tigliole d'Asti per un incontro con un'altra cugina, Delia Gai. Il momento pubblico è in programma domenica con la messa nella cattedrale di Asti. Nella preghiera dei fedeli saranno ricordati "i popoli che soffrono a causa della guerra" con l'auspicio che tacciano le armi e si spengano in tutto il mondo odio e sete di vendetta". Si pregherà anche perché "trovino conforto e sostegno tutti coloro che che soffrono a causa della situazione economica e coloro che hanno perso il lavoro". Francesco conferirà il ministero dell'accolitato a Stefano Accornero e, al termine della messa, guiderà la preghiera dell'Angelus.
Le visite di ieri sono state di carattere strettamente privato. A Portacomaro papa Bergoglio è 'Giorgio', con una declinazione in italiano del suo nome spagnolo di Jorge che sembra voler sottolineare la spontaneità e la leggerezza che accompagnano la sua presenza. Alla cugina Carla che l'abbracciava al suo arrivo con le lacrime agli occhi, il pontefice ha rivolto una sorta di affettuoso richiamo: "Per i 90 anni non si può piangere". E la signora Rabezzana gli ha risposto: "Non piango, non piango, non voglio piangere. O Giorgio, che bello rivederti..."
Alla tavola della cugina Carla Papa Bergoglio ha gustato insieme ad altri cinque parenti un menù di specialità piemontesi: flan di prosciutto, insalata russa, agnolotti del plin arrosto e, per dolce, il bunet. Il tutto innaffiato dal Grignolino, vino tipico di queste parti. "Ha apprezzato ogni cosa" rivela uno dei commensali, il cugino Elio Bellero, 77 anni. "E' uno che parla semplice. Figuratevi che a volte capita che mi chiami quando sono con gli amici delle bocce: e lui, senza problemi, si mette a chiacchierare tranquillamente del più e del meno con tutti". "Carla - ha raccontato Claudio, il giornalaio del paese - viene sempre qui a comprare la settimana enigmistica e quando racconta delle sue telefonate con il papa lo chiama Giorgio.Tanto che io la prima volta non avevo neanche capito in chi si riferisse. Ma adesso, ormai, è Giorgio per tutti".
Questo viaggio è stato per il papa un ritorno alle sue radici. All'arrivo a Portacomaro ha compiuto una breve visita nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine degli Angeli, un luogo che gli è particolarmente caro perché lì pregavano i suoi familiari. Ha visitato una casa di riposo per anziani, rivolgendo agli ospiti un breve saluto e conversando individualmente con loro. Poi, dopo il pranzo dalla cugina festeggiata, si è spostato in altro paese dell'astigiano, Tigliole, dove oltre ai parenti ha incontrato alcuni sindaci dell'Astigiano. Tra i messaggi d'affetto ricevuti, gli auguri firmati dai 110 ospiti di una casa di riposo.
La giornata di Bergoglio è finita in Vescovado, dove ha trascorso la notte. Oggi alle 11 la messa in cattedrale, ma ci sarà anche tempo per un giro sulla papamobile; la visita astigiana terminerà allo stadio di Asti dove papa Francesco saluterà i giovanissimi, prima di ripartire per il Vaticano.
Il Papa in Piemonte, l'arrivo a Portacomaro per la visita alla cugina
È previsto alle 9.30 il conferimento della cittadinanza onoraria di Asti a Papa Francesco, questa mattina in Vescovado. Oltre all'amministrazione comunale, con tutta la giunta, guidata dal sindaco Maurizio Rasero, ci sono il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il vicepresidente Fabio Carosso. La cittadinanza onoraria viene conferita "per il forte impegno per la pace nel mondo ed i quotidiani messaggi di solidarietà e fraternità contro ogni forma di discriminazione", valori contemplati anche dallo Statuto della Città di Asti, e per il forte legame col territorio astigiano e piemontese testimoniato dalla continuità dei contatti con la famiglia e le Istituzioni, simbolicamente rappresentato dal sacchettino di terra astigiana prelevata a Bricco Marmorito.