Politica

Meloni, dei 55 obiettivi da centrare per il Pnrr, ce ne sono stati lasciati 30

La premier annuncia che nel 2023 sarà necessario rendere più fluida la capacità di utilizzo dei fondi

Giorgia Meloni

Redazione Ansa

 "E' un dato incontrovertibile che dei 55 obiettivi (del Pnrr, ndr) da centrare entro fine anno a noi ne sono stati lasciati trenta". Lo spiega, in un colloquio con il quotidiano La Repubblica la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che aggiunge: "Sono fiduciosa che recupereremo, Raffaele Fitto (ministro per gli Affari europei, ndr) sta portando avanti un ottimo lavoro e bene ha fatto a suonare la sveglia a tutti i centri di spesa. Detto questo, se qualcosa mancasse all'appello non sarebbe colpa nostra. Sarà inevitabile piuttosto nel 2023 cambiare qualcosa per rendere più celere e più fluida la capacità di utilizzo dei fondi".

La premier sottolinea che il governo, è pronto al lavorare anche nei giorni di festa per approvare la legge di bilancio, "non ci trascineremo certo fino all'esercizio provvisorio - spiega -. Non era scontato mettere su una manovra complessa come questa in poche settimane, sono orgogliosa del risultato raggiunto, la gran parte delle risorse disponibili saranno destinate ad alleviare i contribuenti italiani alle prese col caro bollette". Fra i temi del colloquio anche il reddito di cittadinanza, "è una questione di principio: non si può dire 'se la Meloni ci toglie il reddito ci manda a rubare', perché tra le due opzioni c'è il lavoro ed è la mia opzione. Cosa diversa sono le persone che abili al lavoro invece non sono e tutte le categorie fragili che continueremo a tutelare".

 Rispetto al nodo migranti, "l'Europa come andiamo dicendo da tempo, deve farsi carico del problema perché l'Italia non può più accettare che la selezione la facciano gli scafisti - sottolinea -. Bisogna fermare questo mercato. L'Italia non può essere il solo Paese costretto a pagare il costo delle ondate di migrazione dall'Africa". 
   

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