L'ultimo breve sprint della manovra in Senato, senza sorprese all'orizzonte, e l'approvazione al fotofinish del dl rave alla Camera: vivrà su questi due fronti l'ultima settimana parlamentare del 2022. A Palazzo Madama approda la legge di bilancio, blindata dopo il via libera in prima lettura a Montecitorio all'alba della vigilia di Natale. L'obiettivo di maggioranza e governo è approvarla definitivamente mercoledì sera, con un paio di giorni d'anticipo rispetto alle leggi di bilancio degli ultimi due anni, chiuse il 30 dicembre. Il 29, poi, occhi puntati sulla conferenza stampa di fine anno della premier Giorgia Meloni (inizialmente prevista il 28 e poi slittata di un giorno), e nella serata di sabato sul tradizionale discorso di fine anno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
La calendarizzazione della manovra sarà definita dalla conferenza dei capigruppo, convocata alle 13, un'ora prima dell'Assemblea di Palazzo Madama. Sarà incardinata in commissione Bilancio - con Nicola Calandrini come relatore - dove verranno indicati i termini per emendamenti e ordini del giorno, anche se il testo non verrà modificato. "Il Senato - osserva Calandrini - visti i tempi non potrà che ratificare la legge di bilancio approvata dalla Camera, garantendo comunque gli spazi di intervento politico che saranno stabiliti dalla conferenza dei capigruppo". La commissione conta di concludere in due giorni: è già convocata per martedì e mercoledì, mattino e pomeriggio. Secondo fonti di maggioranza, si punta a completare l'esame a Palazzo Madama mercoledì sera con la votazione di fiducia in Aula, o al massimo giovedì mattina.
In parallelo, alla Camera sono serrati anche i tempi per convertire in legge entro venerdì il decreto anti-rave, che contiene anche le misure sull'ergastolo ostativo, sulle norme attuative della riforma Cartabia e sugli obblighi vaccinali. Al Senato è stato approvato il 13 dicembre, ma in Aula a Montecitorio approda solo il 27, dalle ore 10 con votazioni non prima delle 14. Sforare oltre il 30 dicembre significa farlo decadere, per questo nella maggioranza si teme qualche forma di ostruzionismo da parte delle opposizioni.
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