Da Valerio Mastandrea a Jasmine Trinca, da Ascanio Celestini ai 99 Posse, il mondo del cinema e dello spettacolo scende in campo contro il regime di carcere duro nei confronti di Alfredo Cospito, l'anarchico al 41-bis che è in sciopero della fame da oltre centro giorni. In un appello al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, gli artisti sottolineano la "totale indifferenza di coloro che dovrebbero e potrebbero intervenire" per evitare che Cospito metta in gioco la sua vita, in quella che definiscono "una lotta con il suo corpo, una lotta terribile che lo sta conducendo alla morte".
"Il 13 gennaio il difensore di Cospito ha rivolto una richiesta al ministro per revocargli il 41 bis - si legge nell'appello che continua a ricevere sostegno da numerosi esponenti del mondo dello spettacolo -, il ministro ha trenta giorni per decidere. nella sua inerzia e indifferenza i giorni scorrono inesorabilmente e Alfredo potrebbe morire da un momento all'altro. La lotta di Alfredo ci chiama a ragionare sul senso di umanità e di utilità delle leggi del nostro Paese, sull'evidente dismisura tra reato e pena". "Lo accusano di aver commesso una strage più grave di quella di Capaci e via D'Amelio. Lo accusano di un attentato che però non ha causato né morti né feriti", sottolineano gli artisti che chiedono al ministro e alle istituzioni "di intervenire prima che sia troppo tardi".
Nei giorni scorsi, a chiedere la rimozione del carcere duro era stato anche Zerocalcare. Il disegnatore, autore di un fumetto dedicato proprio alla vicenda di Cospito, ha partecipato la scorsa settimana ad una delle tante manifestazioni organizzate davanti al ministero della Giustizia. "I feedback che ho avuto da quel fumetto - ha detto - sono stati di grande empatia verso la figura di Alfredo ma come caso eccezionale e non come messa in discussione dello strumento del carcere per regolamentare la società. Con l'arresto di Messina Denaro la discussione è tornata indietro. Devo dire che sono stato impressionato dal livello di barbarie in cui questo Paese è ripiombato in pochissimi giorni".
Intanto nei prossimi giorni continueranno i numerosi sit-in che da settimane ormai si ripetono in tutta Italia. Mercoledì i movimenti si ritroveranno davanti al ministero della Salute, mentre giovedì ci sarà un'assemblea pubblica alla Sapienza, dove già nei mesi scorsi sono comparsi striscioni contro il 41-bis. Occhi puntati, infine, sulla manifestazione di sabato, quando attivisti e anarchici sfileranno per le strade di Roma con un corteo che partirà da piazza Vittorio.
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