"E' un fatto oggettivo che non comporta considerazioni etiche sulle ong il fatto che se piazzo navi al limite delle acque territoriali aumento la probabilità che barchini di fortuna partano dalla terraferma nella certezza di incontrare queste navi. La Relazione descrive esattamente questa dinamica: la presenza delle navi ong aumenta la probabilità di incidenti, rovesciamenti e morti in mare". Lo ha detto il sottosegretario Alfredo Mantovano alla presentazione della Relazione 2022 dell'intelligence.
A Palazzo Dante la presentazione pubblica della “Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza”, curata dal Comparto Intelligence e relativa all’anno 2022. Intervengono il sottosegretario Mantovano, il presidente del COPASIR Guerini e il direttore generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS) Belloni.
MIGRANTI
C'è un aumento dei flussi migratori dal Mediterraneo orientale, con partenza prevalentemente dalla Turchia verso le coste di Calabria, Puglia e Sicilia, Il fenomeno "trova una sponda importante nell'attivismo di organizzazioni criminali dedite al favoreggiamento dell'immigrazione irregolare, principalmente curde e pakistane, con basi di supporto logistico nei principali Paesi di origine e transito dei migranti, la cui natura transnazionale rende complessa l'attività di contrasto, così come nell'utilizzo, divenuto prassi, del web e dei social network da parte degli stessi sodalizi per pubblicizzare i viaggi e i relativi servizi". Lo evidenzia la relazione annuale dell'intelligence al Parlamento.
"C'è un aumento del soccorso in mare effettuato dalle navi ong, principalmente in area Sar libica. Queste attività "vengono spesso pubblicizzate sui social network dai facilitatori dell'immigrazione irregolare quale garanzia di maggiore sicurezza del viaggio verso l'Europa". In questo contesto, la presenza di navi umanitarie rappresenta infatti "un vantaggio logistico per le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico dei migranti, permettendo loro di adeguare il modus operandi in funzione della possibilità di ridurre la qualità delle imbarcazioni utilizzate, aumentando correlativamente i profitti illeciti, ma esponendo a più concreto rischio di naufragio le persone imbarcate"
RUSSIA
"Per i russi una pausa operativa è essenziale per rigenerarsi e prepararsi ad una guerra di lungo corso. Mosca cerca di sfruttare questo periodo di relativa stasi per riavviare le attività del complesso militare-produttivo russo che, pur restando significativo per capacità produttive, inizia a risentire dell'impatto delle sanzioni occidentali". Così la relazione annuale dell'intelligence al Parlamento presentata oggi. L'anno, aggiunge, "si è chiuso anche con il riconoscimento da parte del Presidente Putin delle difficoltà incontrate nel Donbass per contrastare le Forze ucraine, segnale che, collegato alla proposta di ristrutturazione delle Forze armate russe - con un incremento dell'organico totale fino a 1,5 milioni di soldati - conferma l'intento di proseguire il conflitto fino al conseguimento degli obiettivi cardine ricercati da Mosca".
"L'attenzione dell'Intelligence nazionale è elevata rispetto ai rischi di escalation collegati alla prosecuzione del conflitto, inclusa la minaccia dell'uso dell'arma nucleare da parte della Russia valutata improbabile al momento di questa Relazione".
"Mosca non smetterà di interferire nelle dinamiche politiche e nei processi decisionali interni ai Paesi Nato, ricorrendo ancor più che in passato a metodi coercitivi e manipolativi, quali attacchi cyber, disinformazione, ricatti e utilizzo di leve come quella migratoria ed energetica, quest'ultima destinata a perdere di rilevanza con l'impegno occidentale a trovare alternative alla dipendenza energetica dalla Russia".
All'inizio del 2023 la Russia controlla circa il 20% di territorio ucraino e più del 75% delle coste. Gli attacchi russi hanno danneggiato quasi il 50% dell'infrastruttura energetica ucraina.
"Malgrado ampia parte della popolazione russa continui a sostenere l'operato del vertice russo, grazie alla pervasività della propaganda mediatica e della narrativa ufficiale, inizia a registrarsi una diminuzione dei consensi nei sondaggi pubblici, testimoniata anche dal numero di persone che lasciano il Paese".
ANARCHICI
La minaccia anarco-insurrezionalista è quella "più concreta e vitale, caratterizzata da componenti militanti determinate a promuovere, attraverso una propaganda di taglio fortemente istigatorio, progettualità di lotta incentrate sulla tipica "azione diretta distruttiva". Lo evidenzia la relazione annuale dell'intelligence al Parlamento presentata oggi e che ha registrato 31 attentati di questa area nel 2022. Il caso Cospito ha dato avvio "ad una veemente mobilitazione, sostenuta e animata da numerose sigle, italiane ed estere, che si rifanno, per metodiche operative, alla parabola eversivo-terroristica della Fai/Fr". L'intelligence monitora quindi "l'attivismo di quelle componenti che 'sulla piazza' fanno da sponda alle attivazioni operative, tentando di cogliere in tempo segnali di progettualità sobillatrici dirette a inquinare e radicalizzare specifici temi e mobilitazioni in atto sul territorio".
CONTRAFFAZIONE ALIMENTARE
"La tutela del Made in Italy in ambito agroalimentare riguarda non soltanto la protezione di un asset strategico per l'economia nazionale, dal momento che tale settore rappresenta una voce significativa del nostro export e una rilevante percentuale del Pil, ma anche la difesa di un vero e proprio marchio, stimato e identificato in tutto il mondo". Lo evidenzia la relazione annuale dell'intelligence al Parlamento presentata oggi. "Il fenomeno della contraffazione nel settore agroalimentare - si legge nella Relazione - emerge non solo all'estero, ma in maniera significativa anche all'interno dei confini nazionali, con la vendita di prodotti di origine straniera falsamente spacciati per italiani. Questo rappresenta una minaccia al Made in Italy e, quindi, alla sicurezza nazionale, sia da un punto di vista economico che reputazionale, oltre che nei confronti dell'ambiente, del territorio e della salute pubblica".
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