Un nuovo vertice intergovernativo da tenersi "tra qualche mese" in Israele (l'ultimo fu nel 2013), un auspicio per la ripresa del processo di pace con i palestinesi, l'impegno italiano contro l'antisemitismo, reciproche attestazioni di stima e la promessa israeliana di inviare più gas all'Italia, priva di quello russo causa guerra in Ucraina. In pochi minuti e in estrema sintesi, Giorgia Meloni e Benyamin Netanyahu hanno tracciato, in dichiarazioni alla stampa senza domande, i temi discussi nel loro pranzo ufficiale a Palazzo Chigi. "Israele è un partner fondamentale in Medio Oriente e a livello globale. Vogliamo accrescere il livello della nostra cooperazione", ha esordito la premier. Al leader israeliano, alle prese con un'escalation di violenze in Cisgiordania e all'indomani dell'attacco di Hamas nel cuore di Tel Aviv, Meloni ha assicurato che l'Italia è "pronta a favorire ogni processo politico nei rapporti tra Israele e Palestina e a fare tutto quello che possiamo per facilitare la ripresa degli accordi e la de-escalation". Dal canto suo Netanyahu si è detto "colpito dalla visione e dalla leadership" della presidente del Consiglio "e dalla decisione di portare i nostri rapporti ancora più avanti".
Non una parola invece - almeno non davanti alle telecamere - sugli argomenti ampliamente anticipati alla vigilia del viaggio del premier israeliano a Roma: la minaccia del nucleare iraniano e, soprattutto, la richiesta all'Italia di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Mossa che il governo italiano - con l'eccezione di Matteo Salvini - non è intenzionato a fare, in linea con la dottrina europea, nemmeno di fronte alla proposta di esportare più gas liquefatto verso l'Europa attraverso l'Italia. "Ora c'è la partecipazione dell'Eni nel nostro progetto, ma riteniamo di poterla portare ad un livello ancora superiore", ha spiegato Netanyahu, ribadendo quanto annunciato in mattinata al Forum economico con il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso, e invitando Meloni a Gerusalemme "accompagnata da 50 o 100 aziende leader".
I due premier hanno quindi elencato i settori in cui ampliare la collaborazione bilaterale, da quelli "più innovativi, come l'intelligenza artificiale ma anche la tecnologia applicata all'agricoltura. Penso alla crisi idrica", ha affermato Meloni trovando la mano tesa del suo interlocutore: "Israele ha risolto i problemi relativi alla siccità e saremmo felici di dare una mano all'Italia nel risolvere i problemi relativi all'acqua". Nelle ore in cui Teheran ha ristabilito le relazioni con l'Arabia Saudita, è al portale dissidente Iran International che Netanyahu ha affidato le sue preoccupazioni per l'accelerazione del regime verso l'arma atomica. Se non si fermerà, "il mondo dovrà affrontare una guerra e potenzialmente un'orribile guerra nucleare", è stato il suo monito. Dall'opposizione la Sinistra contesta l'incontro di Palazzo Chigi. Per Nicola Fratoianni, "aver accolto in pompa magna un uomo pericoloso per il suo Paese e per l'intero Medio Oriente è un altro clamoroso errore di questo governo", mentre per il Verde Angelo Bonelli con l'accordo sul gas con Israele "Meloni ammazza le politiche sul clima". Critica anche Greenpeace che invita il governo italiano a smettere "di cercare altro gas e assecondare le lobby fossili che aggravano l'emergenza climatica per investire in rinnovabili ed efficienza energetica". Intanto le proteste contro la riforma della giustizia, che hanno paralizzato il suo Paese nei giorni scorsi, hanno raggiunto il premier israeliano anche a Roma. Cittadini israeliani hanno manifestato in un sit-in in piazza Santi Apostoli al grido di 'Bibi dittatore' e 'Vergogna'. "Siamo qui per salvare la democrazia", ha spiegato il promotore Itamar Danieli tra bandiere nazionali e cartelli che raffigurano il primo ministro dietro le sbarre. "Israele - ha assicurato l'attivista - sarà una democrazia per sempre". Domenica intanto toccherà al ministro degli Esteri Antonio Tajani volare in Israele per incontri con le autorità dello Stato ebraico: durante la missione si recherà anche a Ramallah, in Cisgiordania, in visita all'Autorità nazionale palestinese.
L'ATTACCO TERRORISTICO NEL CUORE DI TEL AVIV
Urso e Meloni sono stati tra i primi a esprimere solidarietà per l'attacco terroristico a Tel Aviv.
"Vorrei innanzitutto esprimere la solidarietà e la vicinanza del governo e del popolo italiano al suo governo e al suo popolo per il drammatico attentato di ieri sera a Tel Aviv", ha detto Urso a Netanyahu al Forum economico per le imprese.
Meloni su Twitter si è detta "sconvolta dall'ennesima notizia di violenze contro civili israeliani. L'Italia è al fianco di Israele a fronte dell'attentato terroristico avvenuto ieri a Tel Aviv. Esprimo al Premier Benjamin Netanyahu, da poco arrivato a Roma, la solidarietà mia e del Governo italiano".
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