"L'eroicità delle donne. Al di là degli stereotipi di un certo stile agiografico, sono persone impressionanti per determinazione, coraggio, fedeltà, capacità di soffrire e di trasmettere gioia, onestà, umiltà, tenacia".
Ponendo l'accento sulla "forza di una donna: forza silenziosa, ma di tutti i giorni", il Pontefice ha detto che "la nostra storia è letteralmente costellata di donne così, sia di quelle famose, sia di quelle - ma non a Dio! - che mandano avanti il cammino delle famiglie, delle società e della Chiesa; a volte con mariti problematici, viziosi… i figli vanno avanti…". "Ce ne accorgiamo anche qui, in Vaticano - ha quindi aggiunto -, dove le donne che 'lavorano sodo', pure in ruoli di grande responsabilità, sono ormai molte, grazie a Dio. Per esempio dal momento che la vice-governatrice è una donna, le cose funzionano meglio, qui, molto meglio".
"E altri posti, dove sono donne, segretarie, il Consiglio dell'Economia, per esempio, sono sei cardinali e sei laici, tutti uomini - ha osservato -. Adesso è stato rinnovato, due anni fa, e dei laici uno è uomo e cinque donne, e ha incominciato a funzionare, perché hanno una capacità diversa: di possibilità di agire e anche di pazienza".
A proposito del tema del libro, dopo gli indirizzi di saluto della presidente di Centesimus Annus Anna Maria Tarantola e del rettore dell'Università Cattolica Franco Anelli, il Papa ha puntato il dito contro "le discriminazioni che spesso colpiscono le donne, come altre categorie deboli della società". "Ogni persona va rispettata nella sua dignità e nei suoi diritti fondamentali: istruzione, lavoro, libertà di espressione, e così via. Questo vale in modo particolare per le donne, più facilmente soggette a violenze e soprusi", ha affermato.
Secondo Francesco, "da tanto tempo la donna è il primo materiale di scarto. È terribile questo. Ogni persona va rispettata nei suoi diritti. Non possiamo tacere di fronte a questa piaga del nostro tempo". "La donna è usata. Sì, qui, in una città! - ha denunciato - Ti pagano di meno: beh, sei donna.
Poi, guai ad andare con la pancia, perché se ti vedono incinta non ti danno il lavoro; anzi, se al lavoro ti vedono che incomincia, ti mandano a casa. È una della modalità che, oggi, nelle grandi città si usa: scartare le donne, per esempio con la maternità".
"È importante vedere questa realtà, è una piaga - ha insistito Bergoglio -. Non lasciamo senza voce le donne vittime di abuso, sfruttamento, emarginazione e pressioni indebite, come queste che ho detto con il lavoro". "Facciamoci voce del loro dolore e denunciamo con forza le ingiustizie a cui sono soggette, spesso in contesti che le privano di ogni possibilità di difesa e di riscatto", ha concluso.
Il papa: "In Vaticano con le donne le cose funzionano meglio"
"Una piaga che la donna sia considerata primo materiale di scarto"