"Non c'è un confronto da fare. Ci sono leggi e una sentenza precisa. I sindaci sanno quello che possono e che non possono fare". Sono disobbedienti? "No, è qualcosa che decidono loro sapendo che c'è una sentenza che non applicano. Non c'è qualcosa da contrattare". Lo dice il ministro della Famiglia Eugenia Roccella dopo la lettera di alcuni sindaci sui figli delle coppie gay.
"I sindaci non stanno protestando contro la circolare Piantedosi - aggiunge Roccella - ma contro la sentenza della Cassazione. Quindi dovrebbero avere casomai un dialogo con il presidente delle sezioni unite. C'è una sentenza molto precisa che dice determinate cose".
Figli coppie gay, Roccella ai sindaci: 'Nessun confronto da fare'
Cassazione chiara, genitori non per automatismo "Ma i sindaci hanno letto la sentenza della Cassazione a sezioni unite? Perché quello che forse non è chiaro è che non c'è un contenzioso fra il governo e i primi cittadini che dichiarano di voler trascrivere in automatico gli atti di nascita formati all'estero. Quello contro cui questi sindaci protestano è la pronuncia del massimo organo giurisdizionale dello Stato, che traccia criteri interpretativi chiarissimi". Così in un post la ministra Eugenia Roccella. - "Nella gestazione per altri non ci sono soltanto i desideri di genitorialità, le aspirazioni e i progetti della coppia committente. Ci sono bambini esposti a una pratica che determina incertezze sul loro status e, quindi, sulla loro identità nella società -spiega citando la sentenza - 'Deve allora escludersi la trascrivibilità del provvedimento giudiziario straniero, e a fortiori dell'originario atto di nascita, che indichi quale genitore del bambino il padre d'intenzione. L'ineludibile esigenza di garantire al bambino nato da maternità surrogata gli stessi diritti degli altri bambini nati in condizioni diverse è assicurata attraverso l'adozione". "L'automatismo del riconoscimento del rapporto di filiazione con il genitore di intenzione sulla base del contratto di maternità surrogata e degli atti di autorità straniere che riconoscono la filiazione risultante dal contratto, non è funzionale alla realizzazione del miglior interesse del minore, attuando semmai quello degli adulti che aspirano ad avere un figlio a tutti i costi -aggiunge- Il riconoscimento della genitorialità non può essere affidato ad uno strumento di carattere automatico. L'instaurazione della genitorialità e il giudizio sulla realizzazione del miglior interesse del minore non si coniugano con l'automatismo e con la presunzione, ma richiedono una valutazione di concretezza".
La mobilitazione
Uno sfondo con i colori dell'arcobaleno e il titolo, 'Le città per i diritti'. Dopo l'incontro in videoconferenza dei sindaci delle principali città italiane schierati a favore del riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali, Torino ha lanciato ufficialmente la mobilitazione del 12 maggio prossimo, annunciata nei giorni scorsi dal primo cittadino Stefano Lo Russo.
Il sindaco, dalle sue pagine social, ha pubblicato la locandina dell'evento promosso dalla Città di Torino, in programma alle 10.30 del 12 maggio al Teatro Regio. Un'iniziativa descritta come "assemblea di sindache, sindaci, amministratrici e amministratori locali. Contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, per i diritti di tutte le famiglie".
Una mobilitazione appoggiata anche dai sindaci di Roma, Roberto Gualtieri, Milano Beppe Sala, Napoli, Gaetano Manfredi, Bologna, Matteo Lepore, Firenze, Dario Nardella, e Bari, Antonio Decaro.
I sindaci
Intervenendo sulla questione delle registrazioni delle adozioni dei figli delle coppie omogenitoriali, il sidaco di Milano Beppe Sala sollecita la nascita di "un asse molto largo" su quasta battaglia, che vede idealmente composto da Verdi, sinistra, Terzo Polo e M5s. "Certo - riflette - in questi casi si fa prima a sottolineare le differenze che le cose in comune, ma su questo sarà necessario trovare convergenza".
"E' evidente che il centro-destra è forte, ma io ricordo a tutti che in 7 anni che sono sindaco ho visto sei governi, e ho detto tutto. Non diamo per scontato che questa battaglia si debba perderla, anzi", ha aggiunto Sala.
Sala ricorda di aver chiesto al Parlamento, insieme ad altri sindaci, che si trovi una soluzione normativa per discutere la questione dell'equiparazione dei matrimoni. "La via delle adozioni con questo sistema non funziona, l'adozione è un processo estremamente complesso e costoso in Italia ma con una legge sui matrimoni dello stesso sesso questo problema si può evitare", ha detto Sala.
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, annuncia che "Firenze è pronta a riprendere la registrazione dei figli di coppie omogenitoriali che vivono e risiedono nel nostro comune. L'interesse dei bambini viene prima di tutto. Non possono esistere bambini di serie A e serie B. Da sindaco e da padre non voglio voltarmi dall'altra parte".
Dibattito nell'Eurocamera
Il Parlamento europeo ha intanto aggiunto in agenda per oggi un dibattito sui diritti dei bambini delle famiglie omogenitoriali, con attenzione al caso dell'Italia. Il dibattito chiesto dai socialisti, dai Verdi e dal gruppo di Renew Europe.
FdI al contrattacco
"Le sinistre hanno ottenuto un processo politico con imputato il governo Meloni relativamente ad una responsabilità che non puo essere in alcun modo attribuita al governo stesso". Così il copresidente di Ecr ed eurodeputato di Fratelli d'Italia, Nicola Procaccini, commenta il dibattito in agenda all'Eurocamera sulla questione dei diritti della famiglie arcobaleno in Italia.
"Si vuole processare il governo Meloni accusandolo di pratiche barbare, politicamente si tratta di una vergogna. E' un attacco cosi sguaiato ci fa comprendere quanta italianità ci sia nella sinistra italiana", ha aggiunto Procaccini in un punto stampa a margine dei lavori parlamentari a Bruxelles. "Non esiste un provvedimento del governo Meloni che abbia mutato in qualsiasi modo il quadro dei diritti delle coppie omosessuali", ha spiegato poi il capogruppo di FdI all'Eurocamera, Carlo Fidanza. "Assistiamo ad un campagna ideologica che ha un obiettivo chiaro, quella di legittimare l'utero in affittito, la pratica della surrogazione che noi come governo condanniamo e che per altro anche il Parlamento europeo ha condannato in una sua risoluzione. E' la sinistra che non è in linea con l'Ue non noi", ha spiegato Fidanza.
La capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, sottolinea intanto che i dem saranno pronti "ad andare avanti fino in fondo perché è una questione di civiltà. Quello che sta facendo questo governo è accanirsi contro i bambini e le bambine. Noi saremo al fianco degli amministratori che si confrontano con le persone che vivono queste scelte sbagliate. Ci saremo e uniremo la battaglia che stanno facendo le famiglie arcobaleno e gli amministratori con le nostre iniziative in Parlamento".
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