"È stabile, è una roccia. Silvio ce la farà anche stavolta". Paolo Berlusconi, lasciando il San Raffaele, ostenta ottimismo, al termine di una lunghissima giornata segnata dall'ansia e dalla grande preoccupazione per la vita di Silvio Berlusconi. La notizia del suo ricovero in terapia intensiva arriva poco dopo mezzogiorno e subito si capisce che stavolta non si tratta di semplici controlli di routine. In serata si viene a sapere che è stazionario anche se la situazione è grave: continua ad avere scarsa ossigenazione nel sangue ma non è intubato. L'ex premier è vigile, sarà importante - si spiega in ambienti vicini al Cav - seguire l'evoluzione della situazione durante la notte.
La carenza di ossigeno ha messo sotto stress il sistema cardiovascolare e quello respiratorio che è a rischio di infezioni, compresa la polmonite che potrebbe complicare il quadro generale. Ma resta una situazione stabile che non mette in queste ore l'ex premier in pericolo di vita. Il presidente di Forza Italia, 87 anni il prossimo settembre, arriva al San Raffaele, accompagnato dalla sola Marta Fascina, in "affanno respiratorio". Per questa ragione viene subito trasferito nel reparto di terapia intensiva per "problemi cardiovascolari". L'ennesimo ricovero dopo che era stato dimesso il 30 marzo dallo stesso ospedale. Nessun bollettino medico ufficiale, non ce ne saranno per tutto il giorno. Ma dal partito azzurro si viene a sapere che è "vigile".
Berlusconi in terapia intensiva, il fratello Paolo: 'E' una roccia'
"È stabile, è una roccia. Il suo umore? Il nostro è buono", ha detto Paolo Berlusconi ai giornalisti uscendo dal San Raffaele. "Ce la farà anche stavolta".
Poco dopo, in questa continua altalena tra notizie rassicuranti e altre molto meno, alla struttura milanese arrivano i figli e il fratello Paolo. Un dettaglio che per qualche minuto, nei palazzi romani, inevitabilmente fa pensare al peggio. Circolano rumors sul fatto che sia molto grave. Da Bruxelles il coordinatore nazionale azzurro, Antonio Tajani, due ore dopo il ricovero, offre qualche minimo motivo di ottimismo: "Parla ed è stato ricoverato perché non era stato risolto il problema precedente", dichiara dopo la ministeriale Esteri alla Nato. Tuttavia, man mano che passa il tempo, l'apprensione cresce di ora in ora: le alte cariche dello Stato, insieme a tutti i partiti, fatta eccezione per i Verdi, Sinistra Italiana e il Movimento Cinque Stelle, fanno gli auguri all'ex premier: "A nome del Senato e mio personale - afferma Ignazio La Russa - formulo sinceri e affettuosi auguri di pronta guarigione al senatore e amico Silvio Berlusconi. Ti aspettiamo in Aula". "Desidero rivolgere a Berlusconi - dice il presidente della Camera, Lorenzo Fontana - i più sentiti auguri di pronta guarigione". La premier Giorgia Meloni, in viaggio per l'Aquila, twitta: "Un augurio sincero e affettuoso di pronta guarigione. Forza Silvio".
Lo stesso incitamento arriva dal leader della Lega, Matteo Salvini: "Forza Silvio, l'Italia ti aspetta!". "Un grande in bocca al lupo", twitta Matteo Renzi. Ondata d'affetto anche dal Senato: "Auguri di pronta guarigione al senatore Silvio Berlusconi", afferma il capogruppo dem, Francesco Boccia. Gli fa eco il presidente di turno, Maurizio Gasparri, "la presidenza si associa al suo auspicio di auguri a un nostro collega, oltre che leader politico". Nel pomeriggio, sempre nell'aula di palazzo Madama, scatta l'applauso di tutti i gruppi nel corso della seconda chiama al dl Superbonus quando viene fatto il suo nome per il voto. La notizia intanto fa il giro del mondo e viene ripresa dai principali media internazionali. "E' ricoverato in terapia intensiva con problemi respiratori", scrive Fox news. Titoli simili si ritrovano anche sugli online degli altri giornali esteri, dal Washington Post al Guardian, dallo Spiegel a France24, da El Pais alla Faz, da Le Figarò alla tv irlandese Rte e al sito australiano News.Com.au.
Il professore Alberto Zangrillo, medico di Silvio Berlusconi, ha lasciato in tarda serata l'ospedale San Raffaele. Uscendo non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai cronisti presenti: "Andate a dormire", le uniche parole di Zangrillo.
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