Il decreto Cutro sulla gestione dei flussi migratori andrà in Aula al Senato martedì pomeriggio senza che la Commissione Affari costituzionali abbia concluso l'esame e il voto di tutti gli emendamenti presentati, il che implica che nell'Assemblea di Palazzo Madama si ricomincerà da capo, con un voto emendamento per emendamento. E' questo l'esito dell'azione di una opposizione unita a contrastare il decreto del governo con proposte di modifica che sono state sostenute con ripetuti interventi, senza tuttavia riuscire a farne approvare alcuno, dati i rapporti di forza numerici. Le tensioni interne al centrodestra sui permessi speciali, che la Lega voleva abrogare del tutto, sono rientrate tanto che il presidente della Commissione Alberto Balboni ha annunciato che il governo non porrà in Aula la fiducia.
Per l'esecutivo rimane invece aperta la querelle con i quattro governatori del Pd, contrari alla dichiarazione dello Stato di emergenza, e con i sindaci Dem, critici sulla limitazione dei permessi speciali che, sottolineano, aumenterà il numero degli irregolari. Il governo la scorsa settimana ha presentato due emendamenti al proprio decreto, riguardanti le modifiche ai centri di prima accoglienza, e una riscrittura della norma che lima la attuale protezione speciale. Questo ha dato la possibilità alle opposizioni di presentare oltre 300 sub emendamenti, inchiodando quindi la commissione in quella che Balboni ha definito una "maratona con scarsa rilevanza". Infatti i ripetuti interventi dei senatori del Pd Andrea Giorgis, Dario Parrini, Valeria Valente e Sandra Zampa, di Avs (Peppe De Cristofaro) di Iv (Ivan Scalfarotto) e di M5s (Roberto Cataldi e Alessandra Maiorino), pur tutti di merito, hanno avuto l'effetto ostruzionistico di rallentare i lavori a tal punto che la Commissione difficilmente riuscirà a votare tutti gli emendamenti e portare in Aula un testo su cui il governo avrebbe posto la fiducia. E l'intento delle opposizioni era esattamente questo nella speranza che le tensioni tra Lega e il resto della maggioranza sui permessi speciali, potessero esplodere proprio in Aula, visto che qui si dovrà ricominciare a votare tutti gli emendamenti.
Tuttavia l'intenzione del governo di non porre la fiducia, annunciata da Balboni, lascia intuire che nel centrodestra si è trovata una intesa sull'emendamento del governo in materia e sul sub-emendamento unitario (firmato da Gasparri di Fi, Pirovano della Lega e Lisei di Fdi). Il Consiglio dei ministri, dunque, ha autorizzato il ricorso alla fiducia, ma l'esecutivo è orientato a non ricorrervi anche per il contingentamento dei tempi. Per esempio, ha riferito De Cristofaro, il gruppo Misto ha solo 17 minuti sia per la discussione generale che per il dibattito sugli emendamenti. D'altra parte le odierne parole del presidente Mattarella, che ha sollecitato l'Ue a superare regole "preistoriche" sull'immigrazione, esattamente come chiede Giorgia Meloni, induce il centrodestra a non approvare sui permessi speciali norme indigeste per il Quirinale, assai sensibile sui temi dei diritti umani. Indicativo il plauso del ministro Matteo Salvini alle parole di Mattarella. La principale grana per il governo, dunque, rimane la contrarietà dei Presidenti di Regione del Pd allo stato di emergenza, che consegnerebbe al Commissario straordinario, il prefetto Valerio Valenti, le scelte sul territorio, come quelle per l'identificazione dei siti dove aprire nuovi CPR: "Due mesi fa io dissi al governo che si rischiava una emergenza. Il governo mi disse che non c'era alcun rischio. Una settimana fa hanno decretato addirittura lo stato di emergenza nazionale: dopo quella, cosa chiamano, l'esercito?", ha detto il governatore emiliano Stefano Bonaccini. E anche il presidente dell'Anci Antonio Decaro ha dato voce alla contrarietà alla limitazione dei permessi speciali: infatti "se questo dovesse avvenire rischieremmo di trovarci tutte queste persone per strada e a quel punto la responsabilità ricadrebbe direttamente sul sindaco".
Prosegue la polemica politica sui migranti, con Schifani che parla di una "Sicilia sommersa dagli sbarchi", mentre al Senato la commissione Affari costituzionali ha ripreso il voto degli emendamenti al decreto Cutro, provvedimento che è atteso in Aula domani pomeriggio. La Commissione ha iniziato dagli emendamenti all'articolo 4, mentre il decreto è composto da 11 articoli.
Intanto il Parlamento europeo ha detto sì ai dibattito sul tema dei migranti accettando una modifica proposta dai gruppi di S&d e dei Verdi che hanno ottenuto la modifica del titolo della richiesta di dibattito in Aula avanzata dal Ppe sul tema migranti, proponendo che la discussione non riguardi l'emergenza italiana ma la "necessità di una soluzione europea alla crisi migratoria per facilitare il salvataggio di vite, soprattutto in Italia". La richiesta del Ppe è stata quindi respinta dalla Plenaria del Pe mentre la modifica proposta da Socialisti e Verdi è passata con 252 voti a favore 119 contrari e 13 astenuti.
Migranti, Mattarella: 'L'Ue superi le norme preistoriche'
"Stiamo lavorando in totale accordo con la maggioranza, accogliere chi scappa dalla guerra è sacrosanto, contrastare gli scafisti, trafficanti e malavitosi è altrettanto fondamentale per salvare vite. I numeri dicono che la protezione speciale inventata dal governo giallorosso non funziona". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini oggi a Pisa. "Il no delle regioni di sinistra allo stato di emergenza e ai Cpr - ha aggiunto - non è un disturbo a Salvini: se non c'è un centro per i rimpatri in Toscana dei clandestini come faccio a trattenerli in attesa di espulsione. Quindi spero che le Regioni guidate dalla sinistra facciano gli interessi dei loro cittadini e non solo battaglie ideologiche".
Piantedosi difende lo stato di emergenza: "serve a gestire gli arrivi".
"Si è fatto ricorso allo stato di emergenza anche per i profughi ucraini per avere strumenti di gestione del fenomeno adeguati al forte impatto degli arrivi concentrati di persone. Se in un fine settimana ne arrivano 6mila sfido chiunque con strumenti ordinari a trovare un'adeguata sistemazione". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi intervenendo ad un convegno organizzato dal sindacato di polizia Coisp, aggiungendo che "l'emergenza non è una qualificazione del fenomeno ma è uno strumento tecnico per avere una gestione adeguata dell'accoglienza". Sulla protezione speciale "sono convinto che i lavori parlamentari riusciranno a trovare il giusto punto di equilibrio tra il rispetto degli obblighi umanitari e costituzionali, ma nello stesso tempo senza svilire l'alto valore di un istituto giuridico trasformandolo in un meccanismo surrettizio di elusione dell'accesso al soggiorno nel territorio nazionale". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi intervenendo ad un convegno organizzato dal sindacato di polizia Coisp.
Nel frattempo stamani è arrivata nel porto di Catania nave Peluso con a bordo 201 dei circa 600 migranti soccorsi ieri dalla Guardia costiera in acque Sar maltesi a 170 miglia a sud delle coste della Sicilia. Altri 111 erano già arrivati nel capoluogo etneo ieri sera trasportati da una nave romena del dispositivo Frontex.
Dopo lo sbarco sono stati trasferiti nella struttura realizzata nell'ex hub vaccinale di San Giuseppe La Rena, dove saranno temporaneamente trasferiti anche gli altri 201 arrivati con la nave della Guardia costiera.
Altri 299 migranti soccorsi sono arrivati la notte scorsa, su nave Libeccio della Marina militare, ad Augusta, nel Siracusano. Dopo lo sbarco sono stati trasferiti nella tensostruttura presente nel porto commerciale.
Sempre ad Augusta, nella tarda mattinata la Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Medici senza frontiere, ha lasciato il porto, diretta nel Mediterraneo Centrale.