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Ritirato il maxiemendamento, voto sprint per dl migranti

Il centrodestra voterà i testi concordati nella maggioranza

Migranti

Redazione Ansa

Tiene l'accordo nella maggioranza per votare i sub emendamenti al dl migranti concordati alla fine della scorsa settimana che consentono alla Lega di ritirare alcuni suoi emendamenti che portavano all'abolizione della protezione speciale. L'intesa è stata definitivamente suggellata oggi insieme ad un accordo con le opposizioni per accelerare l'esame del decreto in Aula al Senato e consentire il voto finale entro domani mattina.
    L'intesa con la minoranza passa attraverso la rinuncia ad un escamotage procedurale che avrebbe fatto decadere tutti gli emendamenti delle opposizioni, un maxiemendamento-canguro presentato stamane e poi, per effetto dell'intesa, ritirato dalla maggioranza. "Nessun trucco, nessun inganno", ha detto il ministro per i rapporti con il parlamento, Luca Ciriani. Dunque, si procederà a votare tutte le circa 300 proposte di modifica delle opposizioni.
    Quando stamattina i senatori si sono trovati tra le mani il fascicolo degli emendamenti al decreto Cutro depositati ieri sera, è saltato agli occhi un "maxi-emendamento" della maggioranza all'articolo uno, che riproponeva tutti gli 11 articoli del decreto, comprese le modifiche concordate in questi giorni tra il governo e i partiti del centrodestra. La sua approvazione avrebbe implicato la decadenza automatica di tutti i circa 300 emendamenti delle opposizioni presentati regolarmente ai successivi articoli. Si tratta di quello che in gergo tecnico viene chiamato emendamento predittivo o premissivo e in linguaggio giornalistico emendamento canguro, perché fa saltare tutti i successivi emendamenti, un escamotage sempre sgradito dalle opposizioni di turno.
    Il precedente più famoso l'emendamento di Stefano Esposito all'Italicum che il 27 gennaio 2015 mandò in cantina i 40mila emendamenti di Roberto Calderoli a quella riforma elettorale: emendamento allora contestatissimo dal centrodestra.
    Tutto ciò è accaduto dopo il fortissimo pressing delle opposizioni per evitare che non si discutessero in Aula le loro proposte di modifica. Il presidente Ignazio La Russa ha convocato la conferenza dei capigruppo, per trovare un accordo che tutelasse le minoranze, evitando che l'Aula si trasformasse in una bolgia. La maggioranza ha aderito all'auspicio di La Russa ed ha annunciato il ritiro del maxiemendamento-canguro. Si procederà dunque votando tutti i 300 emendamenti, tra cui i pochi della maggioranza che sintetizzano gli accordi raggiunti nella coalizione di governo. Il contingentamento dei tempi consentirà di votare il decreto entro domattina. 

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