Via libera definitivo e unanime dell'Aula della Camera alla ratifica degli accordi tra Italia e Confederazione svizzera relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri ed all'accordo per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio. Il testo è stato definitivamente approvato con 239 voti a favore e nessun contrario.
L'accordo, che è stato firmato a Roma il 23 dicembre 2020, stabilisce il metodo della tassazione concorrente, che attribuisce i diritti di imposizione sia allo Stato di residenza sia a quello fonte del reddito da lavoro dipendente. L'imponibile riguarda l'80% del Paese dove si lavora. Lo Stato di residenza applica poi la propria tassazione sui redditi ed elimina la doppia imposizione relativamente alle imposte prelevate nell'altro Stato. Al lavoratore svizzero che opera in Italia l'imposta netta e le addizionali comunale e regionale all'IRPEF saranno ridotte del 20%. La disoccupazione sarà equiparata a quella percepita dai lavoratori svizzeri per i primi tre mesi, a meno che quella italiana non sia di importo più elevato rispetto a quella svizzera. I Comuni di frontiera avranno un finanziamento di 89 milioni di euro annui, e per potenziamento infrastrutture e sostegno ai salari arrivano 1,66 mln di euro con l'istituzione di un Fondo per lo sviluppo economico.