"Il cinema è immaginazione e storia, emozione e cultura. E' anche svago, sogno, libertà": così al Quirinale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia di presentazione dei candidati ai premi David di Donatello con la conduzione di una graffiante Geppi Cucciari, premi che saranno consegnati negli Cinecittà Lumina di Roma in diretta tv su Rai 1 con la conduzione di Carlo Conti affiancato da Matilde Gioli.
"Ha impresso segni indelebili nella memoria di ciascuno e appartiene alla nostra civiltà come uno dei suoi tratti identitari - ha continuato il presidente che ha poi sottolineato che il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha capitoli rilevanti che interessano il cinema e la cultura. E' una opportunità storica quella che abbiamo davanti, una sfida che dobbiamo superare come Paese".
Fin qui il parterre istituzionale di una cerimonia piena di gag di Geppi Cucciari che non risparmia neppure un divertito Sergio Mattarella: "È chiaro che sarai libero tra cinque anni - gli dice la comica ricordandogli il fine mandato - ! Non era meglio che andavi ad assistere ai lavori per strada. Presidente poteva svagarsi, andare al cinema. Invece è stato costretto a fare venire tutto il cinema qui al Quirinale".
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La mattinata comunque parte nella sala degli Arazzi del Quirinale con un ricordo video di Gina Lollobrigida, c'è poi il saluto della presidente dell'Accademia dei David Piera Detassis che nella sua introduzione ricorda la centralità della sala cinematografica e la tutela degli autori. Intermezzi al piano di Danilo Rea e poi i David speciali a Isabella Rossellini, Marina Cicogna ed Enrico Vanzina che intervistato dalla stessa Cucciari ricorda come questo sia un premio "alla mia famiglia che ha amato molto il cinema e lo ha fatto. Scola diceva che la commedia è un grande ritratto dei vizi italiani, ma sempre con rispetto e osservazioni affettuose. Si può dire che abbiamo pedinato gli italiani in tutti questi anni, la leggerezza spesso non è superficialità".
Per quanto riguarda i candidati di questa edizione sbanca il film sulla vicenda Aldo Moro, Esterno notte, dell'83enne Marco Bellocchio con diciotto candidature (il regista ha già all'attivo tre statuette). A seguire, entrambi con quattordici candidature: La stranezza, omaggio a Pirandello di Roberto Andò e Le otto montagne dei registi belgi Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersh (l'ultimo straniero nominato fu Nikita Michalkov per Oci ciornie nel 1988). Il signore delle formiche di Gianni Amelio (classe 1945 e tre David vinti) è a 11 candidature mentre nove le ottiene Mario Martone (una vittoria nel 1995) con Nostalgia. E le donne? Francesca Archibugi (Il colibrì) e Susanna Nicchiarelli (Chiara) non ce l'hanno fatta, ma in compenso nella cinquina dei registi esordienti ci sono ben tre registe: Carolina Cavalli con Amanda; Jasmine Trinca con Marcel! e, infine, Giulia Louise Steigerwalt per Spaccaossa.
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