Il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) ha annunciato di aver "smascherato" e aperto un procedimento penale contro sei blogger a Kiev che, secondo quanto riferito, hanno scattato foto e video che mostrano i sistemi di difesa aerea in azione durante l'attacco missilistico russo sulla capitale e li hanno pubblicati sui social media.
"Il servizio ha identificato sei residenti di Kiev che hanno diffuso illegalmente informazioni sul lavoro delle forze di difesa aerea durante il massiccio attacco della Russia a Kiev", si legge in una nota del Sbu. "La notte del 16 maggio, hanno scattato foto e video non autorizzati della difesa aerea ucraina e li hanno pubblicati sui social media. Tra le altre cose, hanno registrato i risultati dell'abbattimento dei missili da crociera russi e missili balistici. In questo modo, potrebbero rivelare la posizione e le specifiche del sistema di difesa aerea ucraino. In pochi minuti, questi video sono stati ripresi da numerosi canali Telegram di propaganda russi. Tra questi ci sono risorse Internet controllate dai servizi speciali del paese aggressore".
"Gli occupanti potrebbero utilizzare le informazioni ottenute in questo modo per regolare i ripetuti attacchi aerei sulla capitale dell'Ucraina", ha affermato il servizio ucraino, ricordando che la "diffusione non autorizzata di informazioni" sulle forze armate ucraine è illegale ai sensi della legge marziale. La Sbu ha dichiarato di aver sequestrato telefoni cellulari e computer a casa dei sospetti che "rischiano fino a otto anni di carcere".
Il servizio ha poi affermato di aver bloccato le telecamere online gestite da diverse imprese commerciali nella capitale che hanno registrato automaticamente video durante l'attacco.
Inoltre, residenti della capitale ucraina si sono lamentati con l'amministrazione militare della città per il fatto che durante l'ultimo attacco sulla città, alcuni rifugi antiaerei erano chiusi. "Sfortunatamente, casi simili sono stati registrati in quasi tutti i quartieri della capitale", hanno riferito le autorità, parlando di un fatto "inaccettabile" e annunciando controlli.
"Chiudere i rifugi durante la guerra, durante attacchi aerei così massicci, è un crimine", ha dichiarato Serhiy Popko, capo dell'amministrazione militare di Kiev. "Al più presto, tutti i rifugi nella città dovranno essere ispezionati, tutti i luoghi a cui la popolazione civile non ha accesso devono essere registrati e i guardiani garantiranno immediatamente l'accesso senza ostacoli. Casi come la chiusura dei rifugi nella capitale non dovrebbero esserci, è inaccettabile".
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