"Dobbiamo intensificare il nostro lavoro con altri per creare un'alternativa alla Via della Seta, ovvero sul nostro Partenariato per le infrastrutture e gli investimenti globali". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, intervenendo alla Sessione III del G7 sulle politiche nei confronti della Cina. "Dobbiamo bilanciare i nostri rapporti commerciali e dobbiamo discutere dei controlli sulle esportazioni o sugli investimenti in uscita, con particolare attenzione ai settori sensibili dell'alta tecnologia", ha spiegato, rilanciando la strategia Ue del de-risking.
"La Cina è un partner commerciale fondamentale per noi e la maggior parte degli scambi è vantaggiosa per entrambe le parti. Ma è anche vero che il deficit commerciale tra l'Ue e la Cina è triplicato in 10 anni, raggiungendo i 400 miliardi. Questo squilibrio è in parte dovuto a pratiche non di mercato, come sussidi nascosti, discriminazioni negli appalti pubblici e altre distorsioni create dal sistema capitalistico statale cinese. Dobbiamo affrontare queste distorsioni", ha spiegato la presidente della Commissione al summit di Hiroshima.
"La Cina è passata da "riforma e apertura" a "sicurezza e controllo". La Cina è diventata più repressiva in patria e più assertiva all'estero, in particolare nel suo vicinato. E la Cina ha stretto una "amicizia illimitata" con la Russia alla vigilia della brutale invasione dell'Ucraina.
Allo stesso tempo, sganciarsi dalla Cina non è fattibile né nel nostro interesse. Pertanto, dovremmo mantenere aperte le linee di comunicazione e collaborare con la Cina in settori come il cambiamento climatico, la preparazione alle pandemie, la stabilità finanziaria o la proliferazione nucleare. Allo stesso tempo, dobbiamo ridurre le nostre vulnerabilità nelle relazioni economiche", ha ancora aggiunto. Tra i punti della strategia c'è comunque quello del dialogo con Pechino, ovvero "la collaborazione nelle principali sfide di politica estera e di sicurezza. Continueremo a chiedere alla Cina di astenersi dal sostenere la guerra della Russia. E riaffermiamo il nostro incrollabile impegno per la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan. Ci opponiamo collettivamente a qualsiasi cambiamento unilaterale dello status quo, in particolare con la forza", ha ancora sottolineato von der Leyen.