"Papa Francesco non si arrende. Tanto che ha voluto questa missione proprio perché non vuole arrendersi e cercare tutto ciò che può favorire il percorso di pace".
"Dobbiamo rifletterne, dobbiamo parlarne col Santo Padre", ha risposto il cardinale Zuppi in merito ad una sua visita a Mosca. Il presidente della Cei ha anche specificato di non aver avuto modo di parlare con Bergoglio dopo il suo rientro a Roma da Kiev. "Dobbiamo parlare, riflettere sulle cose che abbiamo ascoltato e vedere i passi successivi. Chiaramente ne dobbiamo parlare con Papa Francesco, aspettando che stia meglio", ha spiegato Zuppi in merito ad eventuali nuovi passi successivi della sua missione.
"La nostra non è una mediazione, ma è un manifestare interesse, vicinanza e ascolto perché il conflitto possa trovare dei percorsi di pace. Tutto il resto sono attese che abbiamo tutti quanti, nello sperare che la guerra finisca, o speculazioni", ha aggiunto Zuppi, che si è detto anche preoccupato "per quanto successo alla diga, con migliaia di persone alluvionate. Manifestiamo tanta attenzione per questo e per l'ecosistema, viste le conseguenze che potrà portare, e tanta vicinanza al popolo ucraino e alle popolazioni che soffrono". Zuppi è intervenuto a margine della presentazione all'interno del centro internazionale di Comunione e Liberazione a Roma, della nuova edizione de 'Il senso religioso' di Luigi Giussani, che ha la prefazione di papa Francesco.
Zuppi: 'Andare a Mosca? Dobbiamo parlarne prima col Papa'
'La missione dimostra che Francesco non si arrende'