Un patto del centrodestra in vista delle Europee con uno sguardo rivolto anche ai nazionalisti di Marine Le Pen. La proposta di Matteo Salvini, lanciata dalle colonne del 'Corriere della sera' prima dell'incontro con la leader di Rassemblement National, che vedrà oggi a Roma, ha il sapore di una fuga in avanti che lascia però, per il momento, gli alleati tiepidi.
In ogni caso tra le file degli azzurri non manca chi legge la presa di posizione del leader leghista come un "comprensibile" tentativo di avviare un percorso per uscire dall'isolamento della collocazione con il gruppo di Identità e Democrazia. Una via complessa che potrebbe portare o verso il Ppe (per il quale - si sottolinea - spingerebbero alcuni dei suoi) o verso i Conservatori dove però dovrebbe fare i conti con il primato della Meloni.
Un eventuale spostamento di asse verso destra, tra l'altro, può essere letto anche come una sfida alla premier Meloni impegnata a rafforzare la linea del dialogo tra Conservatori e Popolari oggetto del seminario al quale parteciperà a Varsavia mercoledì prossimo. No comment in ogni caso da Palazzo Chigi che puntualizza, per altro, che non è uso commentare le dichiarazioni degli altri leader.
L'idea di una alleanza preelettorale, caldeggiata dalla Lega, tra l'altro, mal si concilia con il sistema elettorale proporzionale europeo. E se l'idea fosse quella di un listone unico, si ragiona sia dalle parti di Fi che di Fdi la strada è comunque chiusa. Gli azzurri, al momento, sono determinati a giocarsi le proprie carte da soli al proporzionale e anche i sondaggi in questo momento li danno ampiamente al di sopra del 4% necessario. Fratelli d'Italia, dal canto suo, punta a pesarsi facendo valere i propri numeri decisamente positivi. "E' evidente - dice Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d'Italia e co-presidente del gruppo dei Conservatori e riformisti Ue al Parlamento europeo - che anche noi, come Salvini, auspichiamo una maggioranza di centrodestra" dopo di che "vedremo alla luce dei numeri".
Salvini lancia un patto per le elezioni europee e vede la Le Pen
Ma gli alleati restano tiepidi. Da Fi ed Fdi no a un listone unico