Passa il tempo e se la verità giudiziaria, seppur a distanza di anni e non ancora in via completamente definitiva, ha accelerato nell'indicare le responsabilità di esecutori e mandanti, la Strage del 2 agosto 1980, 85 morti e 200 feriti, continua ad accendere le tensioni. Complice anche il fatto che al governo ora c'è il centrodestra, considerato "più avversario" di altri dai familiari delle vittime.
Alla vigilia del 43/o anniversario e dopo l'attacco del presidente dell'associazione dei parenti, Paolo Bolognesi, il ministro della Giustizia Carlo Nordio sembra così voler gettare acqua sul fuoco: "La strage alla stazione di Bologna è una ferita aperta per tutto il Paese e solo una verità senza zone d'ombra può portare ad un'autentica giustizia", dice, aggiungendo poi parole ancora più chiare: "In sede giudiziaria è stata accertata la matrice neofascista della strage e ulteriori passi sono stati compiuti per ottemperare - come ebbe a ricordare il capo dello Stato - alla inderogabile ricerca di quella verità completa che la Repubblica riconosce come proprio dovere". A Nordio Bolognesi rimproverava un suo intervento, dei mesi scorsi, sul tema dei giudici popolari over 65, un cavillo che ha minacciato il processo di appello a Gilberto Cavallini. Oggi il ministro torna sull'argomento: "E' stato chiarito che il requisito dei 65 anni, come età massima dei giudici popolari delle Corti d'Assise, deve sussistere soltanto al momento della nomina. Le preoccupazioni di Bologna devono essere fugate in via definitiva".
Il 2 agosto il governo sarà rappresentato dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, ex prefetto della città delle Due torri che, come ormai da prassi, interverrà nel primo appuntamento della commemorazione. Quello in Comune, prima del corteo che sfila da Palazzo D'Accursio alla stazione. Sono alcuni anni che i ministri non parlano in piazza Medaglie d'oro, piazza che in passato non ha risparmiato fischi e contestazioni. Al corteo ha annunciato che parteciperà Elly Schlein, bolognese quasi sempre presente anche prima di diventare segretaria del Pd.
Dovrebbe esserci Patrick Zaki, fresco cittadino onorario, invitato dal sindaco Matteo Lepore. E un altro bolognese, Galeazzo Bignami, viceministro ed esponente di FdI: "Sì, come quasi tutti gli anni sarò presente", ha detto. Ma un altro fronte sarà il Parlamento. Alla Camera si discuterà la mozione di Andrea De Maria, del Pd, "dove si sottolinea il valore delle motivazioni della sentenza del processo di primo grado cosiddetto 'ai mandanti'", ha spiegato il deputato. Dall'altro lato aleggia la proposta di Fratelli d'Italia di una commissione d'inchiesta bicamerale sugli anni di piombo.
Commemorazione prevista anche al Senato dove il presidente Ignazio La Russa ricorderà in Aula l'anniversario.
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