Arianna Meloni sceglie di mantenere un profilo basso al debutto nell'assemblea di partito come nuova responsabile della segreteria politica di FdI. La sorella e braccio destro della premier, Giorgia Meloni, finisce al centro dell'intervento della stessa presidente del Consiglio che ne difende a spada tratta la nomina: "E' militante da quando aveva 17 anni" ed è "sempre" stata "penalizzata dal fatto di essere mia sorella".
Fioccano i commenti (positivi) su di lei, ma la diretta interessata preferisce il silenzio, sia in assemblea, sia con i giornalisti: "Ciao", l'unica parola che concede poco prima di sfrecciare via in scooter dal centro congressi di via Alibert, ad evento concluso. Nella riunione fa un passo di lato (formale) anche Ignazio La Russa che, da presidente del Senato, decide di non presiedere l'assemblea: una scelta compiuta per tenere a bada le polemiche. Meloni ringrazia e sottolinea che il gesto non era necessario.
La premier lo incontra poi a pranzo a palazzo Chigi. "Non presiederò l'assemblea perché avevo deciso così e perché mi pare più carino far presiedere uno dei miei vicepresidenti. Ma chiedo di smetterla con questa morbosa attenzione e di evitare bugie, parlando dell'imbarazzo di Fratelli d'Italia", annuncia La Russa prima dell'as. Meloni apre l'assemblea cogliendo lo spunto per una battuta mentre saluta con la mano destra fotografi e cameramen impegnati nel tradizionale giro di tavolo: cambia mano e continua salutare con la sinistra commentando, con un grande sorriso: "meglio quest'altra...". Una battuta che tutti hanno colto come un riferimento alle polemiche sui saluti romani. Quanto ad Arianna, inizialmente la sua presenza passa quasi inosservata.
"E' arrivata? Io non l'ho vista...", si mormora nei capannelli all'ingresso del centro eventi. Lei è dentro, dove ascolta parte dell'intervento di Giorgia seduta su una scaletta a bordo palco, ancora una volta defilata. Ma centrale più che mai nella sostanza, perché da agosto, nel suo nuovo ruolo, tiene le redini di FdI insieme ad un numero ristretto di dirigenti. Una grande responsabilità in particolare in vista delle europee. Chi la conosce non si stupisce della scelta all'insegna della discrezione: "Arianna - dicono - fa così da trent'anni, è una militante, lavora a testa a bassa".
E' la premier che, dal palco, si prende tutta la scena, puntando il dito contro il "fango gratuito" gettato "perfino" sui suoi "familiari": "Racconti surreali" di un "partito chiuso, familistico. Si è parlato di Arianna Meloni, militante da quando aveva 17 anni, sempre penalizzata dal fatto di essere mia sorella - scandisce -. Hanno strumentalmente confuso un ruolo organizzativo come quello di segreteria politica con quello di segretario di FdI". Poi la chiosa, un messaggio chiaro all'esterno ma anche a possibili malpancisti interni: "C'è il presidente, e si chiama Giorgia Meloni, e fin quando voi non deciderete di sostituirmi io eserciterò quel ruolo. E io intendo continuare a fare il presidente". Intanto, Fabio Rampelli esclude pubblicamente di essere un capo corrente a guida di una 'fronda' ed elogia Arianna Meloni (è stata la sua capo segreteria per oltre 10 anni). Ma al contempo rivendica il suo peso: non è un militante dell'ultima ora, è stato uno dei fondatori di Fratelli d'Italia e ha contribuito a formare l'attuale classe dirigente. Fare il congresso vero e proprio prima delle europee sarebbe un errore, dice il governatore Marco Marsilio. E Giorgia concorda: "Lo faremo dopo, come è previsto". Prima c'è da serrare le file e tentare anche a Bruxelles il bis dell'exploit alle politiche di un anno fa. L'ipotesi che la stessa Arianna possa essere candidata nella circoscrizione centro circola insistentemente negli ambienti di partito ("Preferirei di no. Ma sono un soldata", aveva detto lei), ma anche quella della leader capolista (se servisse al nord, per fare da traino e non perdere posizioni).
Sull'immigrazione non sono in campo "soluzioni effimere ma strutturali e ci riusciremo. Ci v
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