Tra i sistemi di contraerea da fornire all'Ucraina non resta molto. Il nuovo pacchetto italiano di aiuti, annunciato lunedì scorso dal vicepremier Tajani a Kiev, non è ancora scritto. Anzi, specifica il ministro Guido Crosetto, anche se "la disponibilità c'è, per ora è soltanto una dichiarazione di intenti". Il titolare della Difesa chiarisce che si sta verificando la fattibilità di costruire l'ottavo pacchetto: "Ci sono due aspetti: uno politico, che è ciò di cui ha parlato Tajani, e poi c'è la parte tecnica, per vedere cosa si è in grado di dare senza mettere in pericolo la necessità di preservare una Difesa italiana sempre. C'è una continua richiesta da parte ucraina di aiuti, bisogna verificare ciò che noi siamo in grado di dare rispetto a ciò che a loro servirebbe".
Del resto già nel gennaio scorso si era posta la questione di un parziale svuotamento dei magazzini e di dover ripristinare le scorte che servono per la Difesa nazionale: una questione affrontata anche da tutti gli altri Stati europei. E solo in Italia, secondo le aziende belliche, serviranno due anni per recuperare il quantitativo munizionamento. Senza contare i sistemi di difesa avanzata forniti a Kiev in collaborazione con la Francia, come il Samp-T. "L'Italia ha fatto molto, ha puntato molto sui sistemi di difesa antiaerea per fermare gli attacchi che vanno sulle infrastrutture civili ed energetiche, sulle città, sulle scuole. Il problema è che non hai risorse illimitate. E da quel punto di vista l'Italia ha fatto quasi tutto ciò che poteva fare, non esiste molto ulteriore spazio", dice senza mezzi termini Crosetto, il quale sul contenuto di un eventuale ulteriore pacchetto di aiuti stronca qualsiasi domanda: "c'è già tantissima gente che ne parla non avendone competenza, evito di parlarne io. Anche perché è secretato". Secondo alcune ipotesi avanzate da fonti informate, viste anche le richieste ucraine, l'invio potrebbe riguardare sistemi o munizioni di contraerea e apparecchiature antidrone.
Questi ultimi, utilizzati come disturbatori di frequenze, sarebbero gli stessi usati in Italia per garantire la sicurezza della Ryder Cup, la competizione internazionale di golf che si è svolta in Italia. Aldilà delle ipotesi, tutto dipenderà però dalle disponibilità nei depositi della Difesa. La minore disponibilità di armi non è comunque l'unico effetto portato dal prolungarsi della guerra. "Ieri abbiamo avuto una conferenza telefonica con i nostri alleati, in cui ho posto questo problema: inflazione prezzi, energia, migrazione, sono tutte conseguenze del conflitto. Impattando sui cittadini generano una resistenza o rischiano di generare una stanchezza nell'opinione pubblica. Se vogliamo difendere l'Ucraina con forza dobbiamo anche fare attenzione a queste conseguenze", confermando la convinzione che "sostenere l'Ucraina è non solo giusto ma anche il modo migliore per difendere l'interesse nazionale", sostiene in un video messaggio la premier Giorgia Meloni che poi aggiunge: "sugli aiuti siamo sempre stati al fianco dell'Ucraina ed è quello che continueremo a fare compatibilmente con le richieste che arrivano e con la necessità di non sguarnire, non compromettere la nostra sicurezza: ci sta lavorando il finistero della Difesa" Lo stesso Crosetto non si dice stupito per ciò che sta accadendo: "ci troviamo di fronte a un'evoluzione abbastanza naturale e assolutamente prevedibile - dice - l'opinione pubblica col tempo si è staccata dalla guerra perché questa ha coinciso con l'aumento dell'inflazione, la crisi industriale e di produzione. Tutto ciò ha creato un peggioramento delle condizioni di vita nei Paesi delle democrazie occidentali". Il ministro della Difesa immagina che "in inverno ci sarà probabilmente la risposta russa alla controffensiva ucraina", e fa una previsione: "penso che la prossima primavera possa essere il periodo in cui, esaurite da entrambe le parti le armi per cercare di imprimere una svolta da una parte e dall'altra, si possa aprire un tentativo di dialogo".
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