Politica

Timori per nuovi audio di Giambruno, tensione nel governo

Annunci di Striscia, Mediaset nel mirino. Prescrizione non decolla

Redazione Ansa

Gli strascichi dei fuorionda diffusi da Striscia la Notizia la settimana scorsa, che hanno portato Giorgia Meloni a ufficializzare, via social, la rottura con il suo compagno Andrea Giambruno, sembrano ancora stressare pesantemente il dibattito politico, a dispetto delle parole di rassicurazione provenienti ai più alti livelli di Forza Italia.
    A provare a riportare il sereno, ci prova il leader Antonio Tajani. Il segretario azzurro non ha dubbi: "Non c'è da parte della famiglia Berlusconi, per quel che ne so, alcun intendimento di creare danni al governo come non c'è da parte di Forza Italia".

Una presa di posizione rispetto alle indiscrezioni circolate nei giorni scorsi che imputavano ai figli del Cavaliere la decisione di non aver bloccato i fuori onda di Striscia. "La famiglia Berlusconi - insiste Tajani - è rimasta sorpresa e anche dispiaciuta per ciò che è accaduto dopo il servizio andato in onda in una trasmissione su Mediaset, ma l'autore è autonomo". Parole a cui fa eco anche il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto: guai a pensare che Fi c'entri qualcosa con quanto accaduto, è il succo del ragionamento.
    Insomma, l'obiettivo dei vertici azzurri è quello di gettare acqua sul fuoco ed evitare che ad avere alla fine problemi seri sia proprio il partito. Ma è ancora fresca l'irritazione delle scorse ore della premier per la decisione del sottosegretario Alberto Barachini di nominare Giuliano Amato a presidente del comitato per l'intelligenza artificiale senza informare Palazzo Chigi, ci sono ancora gli echi del trambusto nella coalizione per il rinvio del decreto energia del ministro Pichetto, permane la tensione sul fronte della giustizia. Tutti segnali che rappresentano un campanello di allarme decisamente plastico dei rapporti molto tesi all'interno della maggioranza. E se la "questione Amato" sembra essere rientrata con il sottosegretario che fa sapere di essersi "scusato" con Meloni per il "disguido comunicativo", il fronte della giustizia resta ancora caldo. A tenere banco è il tema della prescrizione su cui la maggioranza non trova ancora un'intesa. La seduta della commissione della Camera si è rivelata un nulla di fatto, tanto da essere stata rimandata di 24 ore. Anche se, soprattutto dal fronte di Fratelli d'Italia, c'è la convinzione che sull'idea di superare le norme Bonafede e Cartabia ci sia un idem sentire nella maggioranza.
    E' già stata presentata una proposta per il nuovo testo sulla prescrizione firmata dei tre capigruppo Carolina Varchi (FdI), Ingrid Bisa (Lega) e Pietro Pittalis (FI), ma il vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto (FI) avrebbe espresso perplessità sulla sua formulazione e avrebbe proposto di fare ulteriori modifiche. Al momento, però, un'intesa globale su come cambiare l'emendamento non sarebbe stata raggiunta. Ma nel caso in cui non si dovesse comunque trovare un accordo, l'intenzione da parte di FdI sarebbe quella di andare avanti con il provvedimento.
    Altre spie di un clima tutt'altro che tranquillo all'interno della maggioranza sono rappresentate da alcuni delicati segnali esterni. In borsa i titoli Mediaset perdono il 6%, una seduta negativa che molti analisti attribuiscono alle tensioni di questi giorni con il governo. Un clima che potrebbe infiammarsi nuovamente se risulterà vera, come annunciato da Striscia, l'intenzione di tornare nei prossimi giorni sul caso Giambruno.
    Un annuncio che riaccende anche i timori di possibili nuovi audio, anche se il patron della trasmissione, Antonio Ricci, sostiene di avere in archivio solo i due già trasmessi. Ed è destinata a generare nuovi sospetti la notizia riportata dal quotidiano il Foglio secondo cui la trasmissione Report avrebbe in cantiere una puntata su Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura e cognato della premier. Notizia comunque smentita dal conduttore della trasmissione. 
   

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