Politica

Scontro Lega-Cgil: 'Landini fa capricci'. 'Salvini nervoso'

'Scioperano per fare weekend'. La risposta: 'teme le promesse fatte'

Maurizio Landini

Redazione Ansa

La Lega va a testa bassa contro lo sciopero di Cgil e Uil proclamato per il prossimo venerdì. E attacca Landini. "Milioni di italiani non possono essere ostaggio dei capricci di Landini che vuole organizzarsi l'ennesimo weekend lungo", afferma il partito del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini che due giorni fa aveva minacciato di ricorrere all'arma della precettazione. Ma a stretto giro arriva la risposta del leader della Cgil: "Capisco il suo nervosismo, in campagna elettorale ha raccontato che avrebbe aumentato gli stipendi e cancellato la Fornero. E di tutto questo non c'è traccia. Forse Salvini, che non ha mai lavorato, pensa al suo weekend" Insorgono anche le opposizioni e ne nasce un ping pong polemico. La segretaria del Pd Elly Schlein parla di "provocazioni": "Il governo - dice - dimostra di non aver nessun rispetto per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici oltre che delle prerogative delle forze sindacali". Pronta è la controreplica della Lega per la quale "il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma perfino il sindacato rosso deve rispettare le regole".
    Il nodo approda domani sul tavolo della Commissione di Garanzia. Al quale - spiega Landini - "ribadiremo la nostra posizione. Il nostro è uno sciopero generale anche se articolato in più giorni e stiamo rispettando tutte le norme, stanno sbagliando. Tra l'altro trovo singolare - ha aggiunto - he il ministro intervenga prima ancora del confronto con la commissione. Che è una minaccia verso la commissione di garanzia?" Ad accendere la miccia è stata questa volta una dura nota della Lega, la seconda in due giorni: "in vista dello sciopero annunciato per il 17 novembre è incredibile la mancanza di ragionevolezza della Cgil che, come certificato dal Garante, ignora perfino l'Abc delle mobilitazioni, così come chiarito dal Ministro Salvini. In nessun caso il settore trasporti potrà essere paralizzato per l'intera giornata". Landini, solo due giorni fa aveva risposto, accusando il vicepremier di "logica arrogante": "Non sono i ministri che decidono quante ore di sciopero si programmano e se si fanno o no. Il diritto allo sciopero è garantito dalla Costituzione. Noi stiamo rispettando tutte le leggi, c'è un confronto aperto con la commissione di garanzia" L'appuntamento con il Garante, che ha chiesto una rimodulazione della protesta, è per domani mattina. Le delegazioni di Cisl e Uil, che hanno proclamato l'astensione in vista del primo dei tre appuntamenti di mobilitazione fissato per venerdì 17, varcheranno alle 10.30 il portone della Commissione. Per la Uil ci sarà il segretario organizzativo, Emanuele Ronzoni, per la Cgil la segretaria Confederale Maria Grazia Gabrielli. E' già chiaro che si tratterà di un confronto sul filo delle regole e che è molto probabile una ridefinizione delle ore di protesta anche se per i sindacati difendono lo sciopero. "Lo abbiamo proclamato legittimamente ed è assolutamente consentito se si rispettano i servizi minimi e le fasce di garanzia", afferma il numero uno della Filt Malorgio che ricorda tre stop di 24 ore proclamati da altre sigle negli ultimi mesi senza gli strali di Salvini. L'intervento a gamba tesa della Lega fa comunque salire il tono della polemica politica delle opposizioni. Il Pd che parla di "un attacco ad un tempo volgare e antidemocratico al diritto di sciopero, al sindacato e ai lavoratori che rappresenta". Si trattano di sparate e provocazioni per l'ex ministro del lavoro, Andrea Orlando . Per il Pd intervengono anche la responsabile del lavoro Maria Cecilia Guerra e i parlamentari Misiani e Scotto che accusano la Lega di voler influenzare la Commissione di Garanzia. Critiche alla Lega anche da Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che stigmatizza l' "attacco becero di Salvini" e parla di "silenzio imbarazzante" della premier Giorgia Meloni. (ANSA).
   

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