"Ringrazio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni per le parole di apprezzamento sul mio film 'C'e ancora domani' e per il suo cortese invito. Sono lieta che lei e la segretaria del Pd Elly Schlein abbiano risposto al mio appello a unire le loro forze per un tavolo condiviso sull'educazione come strumento di prevenzione contro la violenza sulle donne". Lo ha detto all'ANSA Paola Cortellesi.
"La politica del Governo e la mia posizione personale sul contrasto alla violenza sulle donne sono sempre state tese alla ricerca della massima collaborazione. Lo abbiamo dimostrato con il Ddl del ministro Roccella, sul quale abbiamo cercato le più ampie convergenze, ottenendo dopo alcune interlocuzioni e aperture l'unanimità del voto parlamentare". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni interpellata da Alley Oop-Il Sole 24 Ore, rispondendo così all'appello che Paola Cortellesi aveva rivolto a lei e alla segretaria del Pd Elly Schlein per unirsi contro la violenza di genere.
La premier si è anche complimentata per il film "C'è ancora domani", interpretato e diretto dalla Cortellesi: "è molto coraggioso e stimolante. Faccio i miei complimenti a Paola Cortellesi e sarei contenta di incontrarla a Palazzo Chigi".
"Ha ragione Cortellesi. E io ci sto. Da qualche tempo rivolgo un appello alla Presidente Meloni affinché almeno sul contrasto alla violenza di genere possiamo mettere da parte l'aspra dialettica tra maggioranza e opposizione e far fare passi avanti al Paese, non solo sulla repressione ma anche sulla prevenzione". Lo dice Elly Schlein rispondendo su Fanpage all'appello che Paola Cortellesi ha rivolto alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e alla segretaria del PD per unirsi contro la violenza di genere.
L'appello di Cortellesi per la Giornata contro la violenza sulle donne"La maggior parte di noi ha sentito nella sua vita un insulto, un "non vali niente", "sta zitta": l'educazione all'affettività e al rispetto di sé andrebbe iniziata alla scuola dell'infanzia, per proseguire più avanti con l'educazione sessuale, il tema del corpo... È uno scandalo che non sia previsto dal ministero". In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, Vanity Fair dedica la copertina a Paola Cortellesi nei cinema con il suo primo film da regista, C'è ancora domani. Il film, record di incassi (è il più visto in Italia dall'epoca della pandemia) ha riempito i cinema parlando di violenza domestica, patriarcato, diritti civili.
Da caso cinematografico è quindi diventato un caso politico, in un Paese al 79esimo posto del Global Gender Gap Report 2023, la regista afferma: "I femminicidi che ci sono, in Italia, ogni 72 ore, sono un'emergenza. Per la prima volta il nostro Paese ha a capo del governo e dell'opposizione due donne, una concomitanza che dovrebbe portare a tendersi la mano. Sarebbe una vera rivoluzione: unire le forze per un progetto comune sulla prevenzione dei femminicidi. Alle due donne, che vorrebbe presto incontrare con la Fondazione Una Nessuna Centomila (organizzazione no profit per il contrasto della violenza sulle donne di cui è fondatrice del Laboratorio Artistico), Paola Cortellesi chiede "di non dar conto a chi le ha appoggiate e al gruppo politico di cui fanno parte. Autonoma totalmente in politica non puoi esserlo perché arrivi sempre insieme a un gruppo, però mi piacerebbe tanto che la loro appartenenza al genere femminile le facesse andare oltre. Sono sicura che esista un punto di incontro: e bisogna agire subito".
Paola Cortellesi ritiene "che non si possa giudicare il contributo di una donna alla società in base a quanto partorisce. I figli si fanno per altri motivi, per amore ad esempio. Il matrimonio non è più l'unico traguardo da tempo, lo sono invece una buona istruzione e un buon lavoro. Su questi diritti dobbiamo puntare. Alcuni insegnanti che ho incontrato mi hanno detto che non riescono, con i libri, a fare appassionare i ragazzi alla storia dei diritti delle donne, e vorrebbero "sfruttare" il mio film". Cortellesi aggiunge: "Sia chiaro: non ho nulla contro i desideri sessuali e le fantasie tra adulti, ma i ragazzini di oggi sono esposti a una quantità di informazioni esagerata, e quella non è l'età giusta per quei contenuti, ti cambiano i parametri, poi non capisci più niente e succedono anche cose molto gravi, basti leggere la cronaca del "branco" che stupra".
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