Chiamati a Firenze per una reunion di poche ore (tranne tre assenti in persona e annunciati come Marine Le Pen, Geert Wilders e Andrè Ventura) i leader sovranisti amici della Lega rispondono all'invito del padrone di casa Matteo Salvini. E al di là delle peculiarità di ciascuno, insieme compongono il volto dell'Europa più ostile all'Unione dei 27, all'immigrazione irregolare e ai banchieri e burocrati.
GEERT WILDERS - E' il leader dell'ultradestra olandese e probabile futuro premier, visto che ha sbaragliato le ultime elezioni in patria. Il suo Partito per la libertà governerà, anche se i giochi sono ancora aperti per definire come e con chi. Nel frattempo il paladino della Nexit insiste sul no all'accoglienza dei migranti, lo stop all'asilo e la cancellazione delle norme ambientali.
MARINE LE PEN - E' l'amica e alleata storica di Salvini che a settembre ha omaggiato partecipando al raduno di Pontida, compreso il pranzo con salamelle e prosecco. In Francia ha trasformato il Front National, creatura del padre Jean-Marie, nel Rassemblement national archiviando in parte il passato filo-fascista. Correrà di nuovo alle presidenziali francesi per superare quel 23% a cui si era fermata l'anno scorso.
JORDAN BARDELLA - Spicca per precocità: a 28 anni è il presidente del Rassemblement national dopo il passaggio del testimone da Le Pen. Velocemente è diventato il simbolo della nuova destra francese stanca della saga della famiglia Le Pen e su cui si scommette in casa e a Bruxelles per una vittoria alle Europee di giugno.
GEROLF ANNEMANS - Ha guidato il partito nazionalista fiammingo Vlaams Belang che rivendica l'indipendenza delle Fiandre guadagnandosi così l'etichetta di 'Carles Puidgemont delle Fiandre'. La crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina e gli slogan anti migranti l'hanno fatto volare nei sondaggi. E' l'osservato speciale al voto in Belgio che si terrà negli stessi giorni delle Europee.
TINO CHRUPALLA - E' il presidente dell'Afd, faro dell'estrema destra tedesca, di impronta nazional conservatrice ed euroscettica che oggi i sondaggi fotografano al 20% a livello federale e quasi al 30% nei Laender dell'Est. Esordì da decoratore, in politica si batte per una stretta sui richiedenti asilo, considerati una minaccia alla sicurezza nazionale, e non nasconde il rispetto per la Russia di Putin.
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