Cori, fumogeni, scontri con la polizia, e un messaggio chiaro alle Istituzioni: "Il vostro tempo è finito, ora comincia il nostro". Sono circa 250 gli studenti che oggi hanno dato vita a un corteo di protesta arrivato quasi davanti a Montecitorio, dove ci sono stati momenti di tensione con le forze dell'ordine. I giovani dei collettivi dei licei romani avevano indetto per oggi una manifestazione al Pantheon alle 17.
"Dalle scuole occupate alle strade. Non ci avete ascoltato. Bruciamo tutto", il motto dell'appuntamento. La mobilitazione al Pantheon era stata preannunciata sui social. Ad organizzarla, il coordinamento autonomo di Roma scuole in Lotta, per protestare, ricordano i manifestanti, contro "il silenzio delle istituzioni sulle problematiche degli studenti". Le tensioni si sono registrate quando i ragazzi hanno tentato di fare un corteo che non era autorizzato. Così dal presidio hanno iniziato la marcia scandendo cori e accendendo dei fumogeni per arrivare alla Camera dei deputati. Lì hanno però trovato il cordone schierato dei poliziotti che avevano chiuso l'ingresso di Piazza del Parlamento, presidiata da numerosi agenti in tenuta antisommossa. Dopo il lancio di fumogeni, bottigliette, e azioni di contenimento da parte della Polizia, la situazione è tornata alla calma. "Chiediamo ascolto alle cariche del nostro Paese - hanno ripetuto i ragazzi - Il vostro tempo è finito, ora c'è il nostro".
Secondo le forze dell'ordine non risulterebbero feriti ma alcuni studenti hanno invece denunciato un'azione violenta: "Non eravamo offensive, un poliziotto si è accanito su noi ragazze", ha spiegato una studentessa. "Eravamo in sesta fila, non stavamo spingendo e non ci stavamo muovendo. Eravamo quattro ragazze, di cui 3 minorenni, e la celere è arrivata e ha iniziato a picchiarci - ha raccontato la giovane - .Una mia amica ha preso delle manganellate in testa, ha dovuto mettere il ghiaccio".
Se la celere avesse "un numero identificativo sul casco potrei riconoscere l'uomo che ha iniziato a picchiare la mia amica", ha sottolineato la giovane. Insorge l'opposizione: "Davvero non c'era un modo diverso per fronteggiare gli studenti davanti a Montecitorio che quello di usare i manganelli? Chiediamo urgentemente al governo di dare spiegazioni su quanto accaduto", dice il capogruppo M5S in commissione cultura alla Camera Antonio Caso. "Non si manganellano gli studenti che protestano. Con loro si parla, non si usa la violenza. Il Governo dia spiegazioni sul perché si usa la mano forte nei confronti di ragazzi minorenni", scrive sui social il capogruppo democratico in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Gli gli fa eco Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana "Qualcuno dovrà spiegare al Parlamento questa brutta pagina per le Istituzioni e per le Forze dell'Ordine". Duro anche il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli: "Meloni, sei la dimostrazione di quanto il tuo governo non voglia dialogare con i giovani e che l'unica risposta che sei in grado di dare sono botte e carcere".
I liceali, dopo aver lamentato un'azione dura da parte delle forze dell'ordine, hanno deciso di ripartire in corteo per arrivare davanti la sede del ministero dell'Istruzione e del merito a Trastevere. "Continuiamo a pretendere i tavoli di confronto con il ministero dell'Istruzione, con l'Ufficio Scolastico Regionale e Città metropolitana", affermano gli studenti gridando al ministro Valditara "poniamo fine al silenzio. Il mondo è nostro".
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