Politica

Meloni alla prova del G7, migranti in cima all'agenda

Zona rossa in Puglia, 21 ministeriali 'a casa' dei ministri

La premier, Giorgia Meloni

Redazione Ansa

 Le incognite di due conflitti, dagli esiti altamente incerti, e dell'anno più elettorale di sempre: è con la consapevolezza che si apre un anno "molto difficile" e dal calendario del voto "complicato", da Taiwan agli Usa, che Giorgia Meloni si prepara ad assumere la presidenza italiana del G7. Una sfida logistica e diplomatica cui staff, ministeri e sherpa già si stanno preparando da tempo e che avrà il suo apice a metà giugno, quando si saranno appena chiuse le urne delle elezioni europee.
    A fine gennaio un primo incontro tra gli sherpa dei 7 paesi più industrializzati servirà a definire l'agenda: Ucraina (sulla quale ci potrebbe essere una videoconferenza ad hoc il 24 febbraio, a due anni dall'aggressione russa), Israele e Gaza, saranno inevitabilmente tra i temi di cui discuteranno i grandi.
    Ma l'obiettivo dell'Italia è di portare "in prima pagina" nelle dichiarazioni finali la questione delle migrazioni. E' il punto numero uno per Roma, insieme a quella rinnovata attenzione al Sud globale e all'Africa che è una delle questioni centrali per la regione e il cuore della politica estera italiana. L'Italia, come ha sottolineato più volte anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha davanti una "grande opportunità" e dovrà cercare "il dialogo" per dare "impulso a molte sfide globali", comprese "sicurezza alimentare" e "intelligenza artificiale", che sarà oggetto di una ministeriale ma anche di una specifica sessione del vertice dei leader in Puglia.
    La macchina organizzativa è già in moto da tempo: sopralluoghi e valutazioni sulla sicurezza sono ancora in corso ma già si pensa a una zona "rossa" attorno a Borgo Egnazia (il resort di Savelletri, in Valle d'Itria, che ospiterà i capi di Stato e di governo) di almeno 10 km quadrati, che potrebbe arrivare a 30 comprendendo anche una seconda zona "gialla".
    Insieme ai leader sono attesi sulla costa adriatica pugliese infatti circa 2000 delegati e altrettanti giornalisti, con la mobilitazione di 5000 militari a garanzia della sicurezza del vertice.
    La Puglia è stata scelta come "simbolo dell'incontro tra Occidente e Oriente", ha spiegato la premier. E servirà anche a promuovere tradizioni e specialità del made in Italy. Se non si cimenteranno sulle famose orecchiette, i leader potrebbero invece "fare i nodini di mozzarella con le mani", come aveva preannunciato in estate Meloni. Ma i dettagli sono ancora da definire, così come gli inviti extra-summit che dovrebbero partire attorno al mese di marzo.
    Nel frattempo circa 130 gruppi di lavoro stanno preparando non solo il vertice dei leader ma anche 21 ministeriali, che coinvolgeranno in sostanza tutte le regioni d'Italia. In tanti accoglieranno gli omologhi a "casa" loro, nelle loro terre di origine: Adolfo Urso aprirà a marzo a Verona ("ripristiniamo il G7 industria dopo 7 anni", ha sottolineato), Matteo Salvini a Milano, Carlo Nordio a Venezia, Adolfo Urso a Verona, e sfrutteranno strutture pubbliche come la reggia di Venaria, dove si parlerà di clima con il piemontese Gilberto Pichetto che inviterà i ministri del settore. Scelte che consentiranno di contenere i costi (il budget è di circa 45 milioni, stanziati lo scorso anno con la manovra) ma anche di valorizzare quel patrimonio che fa dell'Italia una "superpotenza culturale", strumento "prezioso" e "sempre più pilastro della politica estera italiana", come ha ricordato Meloni davanti agli ambasciatori pochi giorni fa.
    Prima del vertice dei capi di Stato e di governo si terranno diverse ministeriali "di peso", a partire da quella Esteri (Antonio Tajani ospiterà i suoi colleghi a Capri) ed Economia (Giancarlo Giorgetti discuterà con i ministri delle Finanze a Stresa, sul Lago Maggiore). Ma tra le novità del summit italiano il governo rivendica la scelta di dedicare un incontro al turismo e uno alla cultura, oltre alla disabilità e all'empowerment femminile, "strategico anche per lo sviluppo dell'Africa", con una ministeriale ad hoc sulle pari opportunità. 
   

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