Politica

C.Conti: Consiglio valuterà dichiarazioni di Degni. 'Io imparziale'

'Non rappresentano in alcun modo valutazioni istituto'

Marcello Degni

Redazione Ansa

La bufera investe il consigliere della Corte dei Conti Marcello Degni per alcune dichiarazioni su X che appaiono, al presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, Lucio Malan e ad altri esponenti dello stesso partito fuori luogo.

La dichiarazione del consigliere della Corte dei Conti  Marcello Degni - denuncia Lucio Malan - secondo il quale " 'potevamo farli sbavare di rabbia' portando l'Italia all'esercizio provvisorio, cosa che avrebbe privato gli italiani dei benefici portati da questa legge di bilancio, e avrebbe fatto gravi danni ai conti dello Stato facendo inevitabilmente salire gli interessi da pagare sulle nuove collocazioni dei titoli del nostro debito". ha provocato la reazione della stessa Corte dei conti.

 

 

"In merito a talune dichiarazioni rese da un magistrato - espresse su social media al di fuori di canali istituzionali e che non rappresentano in alcun modo posizioni dell'Istituto - la questione verrà esaminata in via di urgenza nella prossima adunanza del Consiglio di presidenza per le valutazioni di competenza" spiega un una nota dell'Ufficio Stampa della magistratura contabile.

Il presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, Lucio Malan nel dettaglio scrive che  "È inquietante che Marcello Degni, titolare del delicato ruolo di Consigliere della Corte dei Conti, prenda posizioni estreme palesemente contrarie agli interessi dell'Italia, al punto che nessuno in Parlamento ha osato sostenerle. Degni, che è anche docente universitario e direttore di un master di Pubblica Amministrazione, ha infatti pubblicato su X un messaggio in cui recrimina che 'potevamo farli sbavare di rabbia' portando l'Italia all'esercizio provvisorio, cosa che avrebbe privato gli italiani dei benefici portati da questa legge di bilancio, e avrebbe fatto gravi danni ai conti dello Stato facendo inevitabilmente salire gli interessi da pagare sulle nuove collocazioni dei titoli del nostro debito". 
"Ora, la tutela dei conti dello Stato è proprio il compito che la Costituzione e la legge affidano alla Corte dei Conti, di cui Marcello Degni è consigliere. Per il suo ruolo, questo è anche più grave di altre prese di posizione che pure manifesta sul social: l'esaltazione di Toni Negri, condannato in via definitiva per associazione sovversiva e concorso morale in rapina, o l'esplicito sostegno a comunismo e ateismo di Stato", conclude Malan. 

 "Sulla vicenda del consigliere della Corte dei Conti Marcello Degni chiederò alla prima riunione dell'Ufficio di Presidenza della Commissione Affari Costituzionali in Senato la richiesta di audizione del magistrato contabile. Le sue esternazioni sui social mostrano in tutta evidenza una difficile compatibilità con il ruolo istituzionale che ricopre e quindi è il minimo che si possa fare è quello che il giudice venga audito. Restiamo comunque sempre in attesa di un segnale da parte della Schlein su quanto accaduto perché questo silenzio da parte della sinistra è inaccettabile". Lo dichiara il senatore di Fratelli d'Italia Marco Lisei, capogruppo FdI in Commissione Affari Costituzionali a Palazzo Madama. 

 "Attendo, sicuro che ci sarà, un comunicato di smentita della Corte dei Conti che possa affermare che le notizie apparse sui social a nome di tale Marcello Degni, consigliere della Corte dei Conti, siano un fake, o un falso, realizzato abusando della sua identità elettronica". Lo dichiara il Capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri. "Non è infatti possibile che un consigliere della Corte dei Conti, peraltro su mezzi pubblici, dia luogo ad affermazioni così offensive nei confronti del governo e quindi di organi costituzionali. Questo Degni, se il messaggio social fosse autentico, apparterrebbe alla schiera degli indegni. Ma siamo sicuri che sia un falso. Attendo senza fretta eccessiva, ma nel giro di un quarto d'ora, la immediata smentita del Presidente della Corte dei Conti. Perché non posso immaginare che un delirio di questo genere possa essere vero. Che dicono le massime Istituzioni della Repubblica, peraltro, di questa vicenda? Non meriterebbe una lettera pubblica anche questa esternazione, se fosse, come non mi auguro, autentica?". 

 "Quando ieri ho letto i deliranti post del giudice Degni sul social X non volevo credere ai miei occhi. Un'antologia degna di un brigatista, con elogi sperticati a Toni Negri, suggerimenti per la mobilitazione degli studenti e critiche all'opposizione perché avrebbe dovuto forzare il Paese all'esercizio provvisorio pur di 'far sbavare' il governo. E noi dovremmo aver fiducia nella magistratura se esternazioni simili vengono tollerate? La giudice Apostolico è ancora al suo posto e adesso che farà la Corte dei Conti? Non voglio immaginare che un'istituzione così prestigiosa tolleri questo scempio e mi aspetto l'immediata espulsione di Marcello Degni per evidente indegnità". Lo afferma il senatore della Lega Claudio Borghi Aquilini, capogruppo in commissione Bilancio a Palazzo Madama.

 "Sulla vicenda del consigliere della Corte dei Conti Marcello Degni chiederò alla prima riunione dell'Ufficio di Presidenza della Commissione Affari Costituzionali in Senato la richiesta di audizione del magistrato contabile. Le sue esternazioni sui social mostrano in tutta evidenza una difficile compatibilità con il ruolo istituzionale che ricopre e quindi è il minimo che si possa fare è quello che il giudice venga audito. Restiamo comunque sempre in attesa di un segnale da parte della Schlein su quanto accaduto perché questo silenzio da parte della sinistra è inaccettabile". Lo dichiara il senatore di Fratelli d'Italia Marco Lisei, capogruppo FdI in Commissione Affari Costituzionali a Palazzo Madama. 

"L'uscita social del consigliere della Corte dei Conti, Marcello Degni, mi lascia esterrefatto. Sembrerebbe infatti rimproverare l'opposizione per non aver fatto ostruzionismo durante l'esame della legge di Bilancio, auspicando persino l'esercizio provvisorio, ossia una catastrofe per l'Italia. Questa persona è evidentemente incompatibile con il ruolo che ricopre e deve dimettersi. Attendiamo fiduciosi che i vertici del Pd, partito che ha nominato Degni, stigmatizzino questa uscita assai infelice". Lo dichiara in una nota il senatore di Fratelli d'Italia Filippo Melchiorre, vicepresidente della Commissione Finanze.

 

Degni, mia imparzialità è non in discussione

 "La mia imparzialità non viene messa in discussione dal mio post, che oltretutto era una critica all'opposizione per dire 'in una situazione come questa in cui avete criticato la manovra, dovevate utilizzare tutti gli strumenti parlamentari per manifestare questa contrarietà, non tanto per i contenuti, ma per il metodo'". Così il Consigliere della Corte dei Conti Marcello Degni, interpellato telefonicamente dall'ANSA, replica alle critiche del centrodestra per il post su X in cui aveva criticato l'opposizione per non aver praticato l'ostruzionismo sulla manovra fino a costringere il governo all'esercizio provvisorio. 

 "La critica, insisto, non riguarda i contenuti della manovra - ha spiegato Degni - perché ovviamente ogni governo fa le sue scelte politiche, ma il metodo seguito per l'esame, un problema che non riguarda solo l'attuale governo. Ancora una volta - e accade dal 2005 - non si rispettano le regole. La legge di Bilancio deve seguire una discussione ordinata, articolo per articolo, in cui devono essere esaminati tutti i programmi, non solo quello dei 100 milioni in palio", messi a disposizione dal Mef per gli emendamenti dei parlamentari. "Il mio rilievo vale anche in senso opposto, per i precedenti governi, per cui la mia imparzialità è assoluta come magistrato contabile".

"Quanto ho espresso - ha detto ancora Degni -non riguarda le cose che faccio da magistrato ma mie valutazioni da economista, che si occupa da anni di contabilità pubblica; non capisco perché vogliano correlarle alla Corte dei Conti".
"E poi - ha insistito - l'accusa di attacco alla patria per l'evocazione dell'esercizio provvisorio, è ridicola. Intanto l'esercizio provvisorio è previsto dalla Costituzione; ma il punto del mio post non è l'esercizio provvisorio, perché l'ostruzionismo poteva far arrivare al 31 dicembre, ed era importante per il significato politico. Francamente le accuse di essere anti-italiano sono ridicole".
"Dopo aver scritto il post - ha quindi raccontato Degni - ho letto i primi commenti e ho pensato che se avessi evitato mi sarei risparmiato una seccatura, ma forse ho fatto bene; la reazione sopra le righe mi induce a pensare che forse ho fatto bene. Forse ho messo il dito in un punto da attenzionare. E poi mi assumo le responsabilità, la Corte non c'entra. Come tutti i magistrati, al di là dell'operato nell'esercizio dell'attività, ho diritto alla libera espressione delle opinioni, garantita a tutti dalla Costituzione. Con garbo le mie idee le posso esprimere, e in quel tweet non ho offeso nessuno". 

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