"Padre Benanti è il nuovo Presidente della Commissione AI per l'informazione. Professore della Pontificia Università Gregoriana, è l'unico italiano membro del Comitato sull'intelligenza artificiale delle Nazioni Unite. In questi mesi di lavoro ho potuto conoscere la sua competenza e il suo equilibrio - ha reso noto il sottosegretario all'Editoria, Alberto Barachini, dopo le dimissioni di Giuliano Amato -. Per questo sono onorato che abbia accettato l'incarico. Torniamo a lavoro dopo le feste natalizie con fiducia e con il desiderio di giungere presto ad una prima relazione da presentare al Premier Meloni e al collega Butti".
"Prendiamo atto delle dimissioni del Presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Amato dalla Commissione AI per l'Informazione - aveva dichiarato in una nota Barachini - e andiamo avanti con rinnovata determinazione nel lavoro intrapreso, consapevoli di quanto sia cruciale il settore dell'informazione e della necessità di indagare l'impatto dell'intelligenza artificiale su ogni suo aspetto portando alla luce opportunità, rischi, delineando perimetri etici e possibili sinergie a tutela dell'occupazione e del diritto d'autore". "Rinnovo la mia stima e la mia fiducia nei commissari che già da martedì prossimo, 9 gennaio, cominceranno a stendere la prima relazione da consegnare al premier Meloni che ha individuato nell'intelligenza artificiale una delle priorità della Presidenza italiana del G7".
La Commissione algoritmi, presieduta da Giuliano Amato, "è una commissione della presidenza del Consiglio, e visto che la mia nomina non risulta essere un'iniziativa della presidente del Consiglio lascio senz'altro l'incarico". Lo annuncia, in un colloquio con il Corriere della sera, l'ex premier, aggiungendo una battuta: "Peccato, ci perdono qualcosa... Ma a me semplificherà la vita". "Io non ho assolutamente parlato dell'elezione dei giudici della Corte - aggiunge Amato, commentando le parole di Giorgia Meloni su di lui -. Ho evidenziato un altro problema, come sa chi ha letto davvero l'intervista. Ho parlato dell'accoglienza delle decisioni della Corte, chiunque l'abbia eletta, e ad oggi in Italia non è mai stata la presidente del Consiglio a porre questa questione. Hanno cominciato altri esponenti della sua maggioranza, ma non lei".
Amato nell'intervista commentata dalla premier aveva anche parlato del rischio che le Corti Costituzionali siano additate come nemiche della collettività, citando il caso della Polonia, e "ho pure detto che da noi quello che è accaduto lì ora è inconcepibile - sottolinea -. Certo potrebbe accadere perché non c'è nulla che lo impedisca, ma ora è ritenuto inconcepibile".
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