Politica

Lega non molla su Solinas, braccio di ferro con Meloni

FI ferma su Bardi in Basilicata ma spunta la carta del civico

Redazione Ansa

La Sardegna che non trova, a pochi giorni dal deposito dei simboli, una candidatura unitaria. Le europee sullo sfondo che complicano i rapporti tra gli alleati, distanti anche sul terzo mandato per i governatori. E la carta del candidato civico, ma in Basilicata, per chiudere la partita delle regionali tenendo conto dei nuovi "equilibri" di maggioranza. Ipotesi che però allargherebbe uno scontro che finora è rimasto dentro i confini del braccio di ferro tra Lega e Fdi anche a Forza Italia, intenzionata a blindare il bis di Vito Bardi.

Il dossier non è ancora ufficialmente sul tavolo di Giorgia Meloni, perché un vertice tra i leader, pure evocato dai partiti di maggioranza, non è in agenda. E la premier rimane silente anche oggi, chiusa per tutto il giorno a Palazzo Chigi dove vede, tra l'altro, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. La partita, dicono tutti, è ancora in mano ai luogotenenti. Ma al momento una soluzione ancora non c'è.

La giornata si apre con l'ennesima rivendicazione della Lega, che per voce del vicesegretario Andrea Crippa chiede in nome della "continuità" un "passo indietro su Truzzu", l'attuale sindaco di Cagliari di Fratelli d'Italia. E pure che Luca Zaia - il "miglior governatore d'Italia - possa continuare, ribadendo la richiesta del terzo mandato su cui anche Forza Italia, dice Antonio Tajani, ha "forti perplessità".
Per la Sardegna, comunque, per Fdi "il candidato resta Truzzu", conferma la linea nel primo pomeriggio il ministro Francesco Lollobrigida, che aveva riunito nei mesi scorsi un tavolo nazionale sulle amministrative proprio per arrivare a candidature condivise in vista degli appuntamenti di primavera.

Tanto a via della Scrofa si è convinti che alla fine sarà Truzzu a spuntarla che il partito locale ha già organizzato un convegno per sabato, in Sardegna, per presentare la candidatura. Tutti invitati, assicurano.
In giornata alla Camera viene intercettato anche lo stesso Solinas, che continua a ritenersi in campo e ricorda la "norma non scritta" che "prevede che si possa portare a compimento il lavoro iniziato". Una regola che dovrebbe valere pure per Truzzu, al primo mandato come sindaco del capoluogo sardo.

Solinas incontra anche Matteo Salvini, come conferma lo stesso leader leghista, che rimarca il suo no alla corsa in prima persona alle europee dove invece saranno candidati "amministratori locali", annuncia sottolineando che "i governatori della Lega sono un valore aggiunto". Per questa tornata di amministrative, invece, Non ci sono piani B, "non mi interessano compensazioni" il ragionamento che fa in tv: "Se qualcuno mi dice che non voglio ricandidare tizio e caio mi deve spiegare perché e dove ha sbagliato".

Per tutto il pomeriggio, nel frattempo, si susseguono capannelli a Montecitorio (tra gli altri Crippa, insieme al responsabile enti locali leghista Stefano Locatelli, parla di nuovo, a lungo, con Giovanni Donzelli). Fa discutere la logica dei rapporti di forza, messa in chiaro dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari: nessuno dei tre partiti vuole perdere posizioni e ognuno reclama la sua parte. Anche Forza Italia, che si vede sottorappresentata rispetto alla Lega. Un motivo in più per non toccare Bardi in Basilicata. Dove invece si starebbe ragionando anche dell'ipotesi di un candidato civico: in questo modo Fdi avrebbe due candidati (Sardegna e Abruzzo), la Lega manterrebbe l'Umbria e Fi il Piemonte e nella quinta regione andrebbe trovato un nome esterno.

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