Potenziare la collaborazione tra l'Italia e gli Stati africani, promuovendo lo sviluppo economico e sociale e affrontando le cause profonde delle migrazioni irregolari: è l'obiettivo con cui nasce il Piano Mattei, la cui governance è definita dal decreto varato dal governo il 3 novembre, diventato legge dopo il via libera definitivo della Camera. Il Piano vero e proprio verrà adottato - in base a una modifica introdotta in Senato - con decreto del Presidente del Consiglio, previo parere (entro 30 giorni) delle Commissioni parlamentari.
E funzionerà da "cornice politica", come ha spiegato più volte la premier Giorgia Meloni, della strategia italiana nel rapporto con il continente africano, con varie direttrici di intervento: cultura e formazione, salute, agricoltura, energia, sviluppo economico e infrastrutturale, contrasto al terrorismo e ai trafficanti di esseri umani. Una "cornice vuota", l'hanno invece bocciata le opposizioni. In quell'ottica rientra anche la conferenza Italia-Africa in programma il 28 e 29 gennaio, con l'aula del Senato come possibile sede. Intanto, nei 7 articoli della legge approvata si prevede che il Piano avrà durata di 4 anni (può essere aggiornato anche prima della scadenza), con strategie territoriali riferite alle specifiche aree dell'Africa. In sostanza costituirà la cornice entro cui le diverse amministrazioni dello Stato svolgono le proprie attività di programmazione, di valutazione d'impatto (inciso aggiunto nell'esame al Senato) e di attuazione degli interventi, ciascuna nel proprio ambito di competenza.
Definire e attuare il Piano competerà della Cabina di regia presieduta dal presidente del Consiglio (che ha funzioni di indirizzo e coordinamento) e composta dal ministro degli Esteri (con funzioni di vicepresidente), "dagli altri ministri", dal presidente della Conferenza delle Regioni e da rappresentanti di agenzie e società pubbliche che operano nel settore. Ne fanno parte anche rappresentanti di imprese a partecipazione pubblica e università, oltre che esponenti di società civile e terzo settore, individuati con Dpcm. La partecipazione alla Cabina di regia è a titolo gratuito. Fra i compiti, quello di coordinare le attività di collaborazione tra Italia e Stati africani, di promuovere gli incontri tra rappresentanti della società civile, imprese e associazioni italiane e africane per agevolare le collaborazioni a livello territoriale e promuovere le attività di sviluppo (previsione aggiunta in sede referente), finalizzare il Piano Mattei e monitorarne l'attuazione, approvare la relazione annuale al Parlamento (entro il 30 giugno) e promuovere iniziative finalizzate all'accesso a risorse messe a disposizione dall'Ue e da organizzazioni internazionali. A Palazzo Chigi è costituita una struttura di missione (il coordinamento è affidato a Fabrizio Saggio, nominato a dicembre consigliere diplomatico di Meloni) che, tra l'altro, predispone la relazione al Parlamento. Per la struttura di missione sono stanziati 235mila euro per il 2023 e 2,8 milioni all'anno dal 2024 (dal Fondo per le esigenze indifferibili).
Verso il Piano Mattei, la Cabina di regia a Chigi
Via libera alla governance, attesa per il Dpcm che lo adotterà