Politica

'L'aborto non è un diritto', bufera sul convegno alla Camera

Ira delle opposizioni: "Si torna al Medioevo". La Lega si smarca 

Redazione Ansa

È bufera sulla conferenza ospitata nella Sala stampa della Camera in cui i relatori hanno negato il diritto all'aborto. Evento organizzato dal Centro studi Machiavelli, think thank del pensiero conservatore italiano, e "ospitato" dal deputato della Lega Simone Billi. Alle opposizioni non sono sfuggite le posizioni espresse nel saggio presentato dal Centro a Montecitorio, dove si legge che "l'aborto non è mai giusto e non è un diritto". "Anche nei casi più tragici, nei dilemmi morali più strazianti, come quelli di stupro, non è mai giusto", aggiungono gli studiosi e relatori Marco Malaguti e Maria Alessandra Varone. Dichiarazioni contro cui hanno alzato le barricate sia il Partito Democratico che il Movimento 5 Stelle, ma anche Italia Viva, +Europa e Alleanza Verdi e Sinistra. E che hanno costretto la stessa Lega a prendere le distanze.

La tormenta si scatena quando iniziano a circolare gli stralci del nuovo report "Biopoetica", diffuso alla Camera dal presidente e dai collaboratori del Centro Machiavelli. Stralci che rimandano al nocciolo della pubblicazione: "confutare l'idea che l'aborto e l'eutanasia siano diritti legalmente accettabili o moralmente giustificabili". L'aborto, dunque, come "una soluzione pratica che vuole essere sublimata a diritto inalienabile".

A chiamare in causa la Lega comincia il Pd, che con la senatrice Malpezzi sottolinea una "tesi inaccettabile e gravissima diffusa e propagandata in Parlamento da un partito di maggioranza". A far alzare gli scudi è l'autorizzazione inoltrata dal deputato leghista Billi agli uffici di Montecitorio per poter ospitare l'evento. Passaggio necessario e consuetudine per i parlamentari, che spesso fanno richiesta di utilizzo della Sala stampa per conferenze organizzate da soggetti esterni. In questo caso, però, le tesi espresse dagli autori di "Biopoetica" innescano un valzer di smarcature. È proprio Billi a dare il via alle danze, ricordando di non aver partecipato personalmente all'evento. "Quanto uscito oggi su alcuni mezzi stampa - precisa -non rappresenta né la mia né, tanto meno, la posizione del partito. Personalmente credo nella libertà di scelta". Per il capogruppo a Montecitorio della Lega Andrea Crippa, Billi "avrà prenotato la sala ma non era consapevole di quelle posizioni". "Sono temi che non hanno una linea di partito", ribadisce.

Anche il Centro Machiavelli è costretto a intervenire, prendendo le distanze dai relatori e puntualizzando che il presidente Daniele Scalea, moderatore dell'incontro, "ha dichiarato esplicitamente la sua contrarietà a rivedere la legge 194 in senso restrittivo". Il Centro ringrazia Billi per l'ospitalità e tiene a sottolineare che il deputato non era a conoscenza di "tutto ciò che sarebbe stato detto". La Lega, si aggiunge, è "estranea" all'organizzazione dell'evento e "non ha partecipato in nessuna fase e a nessun titolo".

Ma le opposizioni vanno all'attacco. Beatrice Lorenzin del Pd parla di un "obbrobrio della Lega". "A poco servono le retromarce di chi ha organizzato e promosso questo retrogrado convegno", incalzano i 5 stelle. Per Raffaella Paita di Iv si tratta di "un convegno da Medioevo". Per la capogruppo di Avs Luana Zanella resta il dispiacere "che la Camera abbia potuto ospitare un evento dove si sono espresse posizioni così retrive".

   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it