Le casse di Forza Italia sono (ancora) al sicuro: la famiglia di Silvio Berlusconi continuerà a finanziare il movimento da lui fondato nel 1994. Questione di cuore, spiegano, e di riconoscenza: "La famiglia intende continuare a sostenere il partito, anche in virtù dell'affetto per la creatura politica cui Silvio Berlusconi ha dedicato gli ultimi 30 anni". Gli stessi tre decenni di politica e storia che domani si celebreranno a Roma nella convention 'Le radici del futuro". Una festa organizzata approfittando dell'anniversario tondo del video di 9 minuti della discesa in campo del Cavaliere: era il 26 gennaio del '94 e con lo storico incipit 'L'Italia è il paese che amo' le sue parole inchiodarono tutti alla tv. E proprio alla vigilia del pomeriggio-amarcord, fonti vicine ai figli del fondatore chiariscono all'ANSA che "il credito verso FI non è mai stato in discussione".
Parole che sembrano voler mettere a tacere le voci circolate di recente sul credito verso il partito, in profonda sofferenza economica da tempo. E con molte incognite dopo la morte di Berlusconi, l'estate scorsa. Parallelamente però gli eredi ammoniscono i forzisti a fare, anche loro, la propria parte: "Questo supporto, ovviamente deve affiancarsi all'impegno di FI a proseguire nel percorso, peraltro già intrapreso, di rafforzamento della propria dotazione finanziaria". Del resto le difficoltà di cassa degli azzurri non sono un mistero, complici i buchi nel pagamento delle quoti degli eletti. Nel verbale della riunione del comitato di presidenza del 13 giugno scorso, si registravano debiti per poco più di 98 milioni. Al netto di possibili correzioni fatte nel frattempo, a fine 2023 il partito lanciò un ultimatum ai parlamentari morosi a mettersi in regola con i pagamenti, pena la mancata corsa alle prossime Europee e amministrative. E qualche risultato pare sia arrivato: parola di Antonio Tajani. Giorni fa il segretario azzurro ha garantito che "si stanno mettendo tutti in regola", ricordando che "ognuno deve contribuire, anche dando un piccolo contributo economico proporzionale a quanto guadagna un parlamentare o consigliere regionale".
Adesso però è tempo di festa e al Salone delle Fontane, all'Eur, è quasi tutto pronto. Dalle 16 a parte l'immancabile inno di Forza Italia e quello di Mameli, sarà proiettato il video integrale di oltre 9 minuti passato alla storia per quel miracolo italiano promesso e aspramente contestato dai rivali politici. Allora Berlusconi era l'imprenditore che aveva lanciato la tv privata e Milano 2 e perciò - ricorda oggi il presidente del Senato, Ignazio La Russa - spiazzò la sinistra perché "con una mossa inaspettata riuscì a mettere insieme al nord la Lega di Bossi e al centro e al sud An di Fini e a vincere le elezioni". A ricordare l'ex premier sarà anche il suo consigliere storico ed ex sottosegretario alla presidenza Gianni Letta. A chiudere sarà Tajani. Spazio poi ad altri due fidatissimi di Berlusconi morti di recente: Nicolò Ghedini, suo storico avvocato e Alessio Gorla, uno dei registi del trionfo elettorale del '94 e dirigente di Mediaset. In sala parleranno inoltre Stefania Craxi, oggi presidente della commissione Esteri del Senato e Rita dalla Chiesa, deputata e figlia del generale Dalla Chiesa fino a Iva Zanicchi. E per guardare al futuro, interverrà il sindaco forzista più giovane d'Italia: si chiama Edoardo De Faveri, ha 23 anni e guida le 973 anime di Zumaglia, vicino Biella.