Politica

Dal Marocco al Kenya, i progetti del Piano Mattei

Interventi in 9 Paesi tra istruzione, energia, acqua e salute

Il summit Italia-Africa

Redazione Ansa

"Progetti concreti", inquadrati in una "cornice politica", per potenziare la collaborazione con l'Africa. Così la premier Giorgia Meloni ha presentato il Piano Mattei che si svilupperà attorno a "cinque grandi priorità di intervento: istruzione e formazione, salute, agricoltura, acqua ed energia".

Ecco le linee generali del progetto illustrate al vertice di Roma.

* FONDI - Il Piano "può contare su 5,5 miliardi di euro tra crediti, operazioni a dono e garanzie: circa 3 miliardi dal fondo italiano per il clima e 2,5 miliardi e mezzo dal fondo per la Cooperazione allo sviluppo". Il governo intende "coinvolgere le istituzioni finanziare internazionali, le banche multilaterali di sviluppo, l'Unione europea e altri Stati donatori": entro un anno, è stato annunciato, sarà creato un nuovo strumento finanziario insieme a Cassa depositi e prestiti per agevolare gli investimenti del settore privato.

* PROGETTI PILOTA IN 9 PAESI - Sono almeno 9 i Paesi africani coinvolti in progetti pilota: Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto, Costa d'Avorio, Etiopia, Kenya, Repubblica democratica del Congo e Mozambico.

* ISTRUZIONE E FORMAZIONE - Il Piano intende promuovere la formazione e l'aggiornamento dei docenti, l'avvio di nuovi corsi professionali in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro e la collaborazione con le imprese, coinvolgendo in particolare gli operatori italiani e sfruttando il modello italiano delle Pmi. La premier ha per esempio annunciato la realizzazione in Marocco di "un grande centro di eccellenza per la formazione professionale sul tema delle energie rinnovabili", mentre in Tunisia è prevista, già nel 2024, una riqualificazione strutturale delle scuole e scambi fra studenti e insegnanti.

* AGRICOLTURA - Si punta a diminuire i tassi di malnutrizione, favorire lo sviluppo delle filiere agroalimentari, sostenere lo sviluppo dei bio-carburanti non fossili. Per l'Algeria è previsto "un progetto di monitoraggio satellitare sull'agricoltura", in Mozambico "un centro agroalimentare che valorizzi le eccellenze e l'esportazione dei prodotti locali", mentre in Egitto il Piano intende "sostenere in un'area a 200 chilometri da Alessandria la produzione di grano soia, mais e girasole, con investimenti in macchinari, sementi, tecnologie, e nuovi metodi di coltivazione".

* SALUTE - Il Piano mira a rafforzare i sistemi sanitari, migliorando l'accessibilità e la qualità dei servizi primari materno-infantili (obiettivo di un progetto in Costa d'Avorio), a potenziare le capacità locali in termini di gestione del personale sanitario e della ricerca; sviluppare strategie di prevenzione e contenimento delle minacce alla salute, in particolare pandemie e disastri naturali.

* ENERGIA - E' uno dei settori centrali del Piano con l'obiettivo di rendere l'Italia un hub energetico, un ponte tra l'Europa e l'Africa, come con "l'interconnessione elettrica Elmed fra Italia e Tunisia e il nuovo corridoio per il trasporto di idrogeno dal Nord Africa all'Europa centrale passando per l'Italia". Centrale il nesso clima-energia, con interventi per rafforzare l'efficienza energetica e l'impiego di energie rinnovabili. È un impegno che ricomprenderà anche lo sviluppo di tecnologie applicate all'energia e di centri di innovazione, dove le aziende italiane potranno selezionare start-up locali e sostenere così l'occupazione. In questo pilastro rientra "un'iniziativa in Kenya dedicata allo sviluppo della filiera dei biocarburanti, che punta a coinvolgere fino a circa 400 mila agricoltori entro il 2027".

* ACQUA - Risorsa preziosissima, la cui scarsità in Africa - si sottolinea - rappresenta uno dei principali fattori di insicurezza alimentare, conflittualità e spinta alla migrazione. Gli interventi prevedono la perforazione di pozzi, alimentati da sistemi fotovoltaici, gli investimenti sulle reti di distribuzione. Uno dei progetti per la Repubblica democratica del Congo prevede ad esempio la "costruzione di pozzi e reti di distribuzione dell'acqua, soprattutto a fini agricoli, alimentate esclusivamente da energia rinnovabile", mentre in Etiopia ci saranno "interventi di risanamento delle acque".

* CABINA DI REGIA - Una cabina di regia si riunirà per la prima volta a febbraio per lavorare ai primi progetti.

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