Fiaccole e fiori, nessun simbolo di partito. La politica si prepara a rendere omaggio a Alexei Navalny, aderendo senza eccezioni all'iniziativa lanciata da Carlo Calenda.
A Mosca e in tante capitali i fiori stanno diventando un simbolo delle commemorazioni per l'oppositore russo morto in una remota colonia penale al di là del Circolo polare artico. Anche a Milano. "Una dozzina di persone" che ne hanno deposti sotto la targa di Anna Politkovskaya "si sono trovati lì degli agenti che le hanno identificate", ha denunciato sui social il senatore del Pd Filippo Sensi, annunciando un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: "Chiederemo conto di che Paese siamo".
Alla vigilia della manifestazione di Roma si è lavorato sulla scaletta, ancora in definizione. Resta da decidere se ci saranno interventi al microfono, se li faranno anche i politici o eventualmente solo personalità della società civile e della cultura che si oppongono a Putin. Unica certezza: nessun simbolo di partito. Sarà in piazza Elly Schlein con una delegazione del Pd, incluso il sindaco Roberto Gualtieri, ci saranno gli altri partiti di opposizione, ovviamente Azione ma anche M5s, Iv (non Matteo Renzi, a Latina per la presentazione del suo libro), Avs, +Europa, Psi. Ed esponenti di FdI, Lega, FI e Nm, oltre ai sindacati Cgil, Cisl e Uil e alla Fondazione Bellisario.
La risposta bipartisan "è un ottimo segnale in un Paese purtroppo molto conflittuale", per Calenda che la auspicherebbe "anche su sanità e salari". Il leader di Azione ha pensato l'iniziativa in Campidoglio come un modo per ribadire che "gli italiani, indipendentemente dall'inclinazione politica, tengono alla democrazia e alla libertà", mentre la Russia "oggi purtroppo è una dittatura imperialista pericolosa". In procinto di andare in Ucraina per il secondo anniversario della guerra, l'ex ministro è convinto che la politica debba "far capire a Putin che si deve fermare, o prima o poi attaccherà un Paese baltico ed entreremo in conflitto diretto. Dobbiamo essere duri adesso. La storia ci ha insegnato che i dittatori o capiscono che c'è una reazione o non si fermano".
Fiaccole e fiori per Navalny, scintille Magi-Salvini
Il dem Sensi denuncia, identificato chi lo commemorava a Milano