Politica

Conte rilancia sull'Abruzzo

Salvini 'sicuro di vincere', ma non molla sul terzo mandato

Giuseppe Conte

Redazione Ansa

Sale la tensione tra le coalizioni ad una settimana dalla fine dalla campagna elettorale in Abruzzo che andrà al voto la domenica 10 marzo. Ad accendere i motori è stato Giuseppe Conte che, nel secondo giorno del suo tour nella regione, a Chieti, non si è limitato a parlare agli abruzzesi ma ha usato la platea locale per attaccare la premier su più fronti, da Gaza ai manganelli, passando per una difesa d'ufficio di Mattarella. "A Gaza è in atto una carneficina e il post della Meloni è ipocrita", ha detto riferendosi all'eventualità di una cessate il fuoco.

Non solo: Conte ha anche accusato Meloni di andare a Washington da Biden per "aggiornamenti sulle istruzioni", e ha chiesto l'avvio immediato di negoziati di pace. "Ce l'ha col Presidente della Repubblica? - ha poi aggiunto sempre riferendosi a Pisa - lo dica chiaramente se ha il coraggio. O allora lo neghi. Perché siccome stiamo interpretando così le sue parole, lei lo neghi e dica: 'non ce l'ho'. Se lascia tutto così, nell'ambiguità, credo sia anche vigliacco da parte del presidente del Consiglio".

Quindi l'affondo contro il governatore uscente Marsilio: "Non si può guidare una regione in smart working", riferendosi alla 'romanità' di Marsilio contrapposta alla abruzzesità dello sfidante di centrosinistra Luciano D'Amico. Sul raddoppio della Roma-Pescara ha poi detto: "Io mi sarei vergognato da presidente del Consiglio, a qualche giorno dal voto, a rifinanziare un definanziamento che era stato colpa del Governo". Che l'Abruzzo sia al centro del dibattito politico lo ha confermato anche Matteo Salvini, che da Lecco ha invece sparso ottimismo: "Sono assolutamente fiducioso e secondo me in Abruzzo si vince e si vince bene", ma proprio in tema di elezioni ha voluto ribadire la sua idea sul terzo mandato. Dovrebbero essere i cittadini a decidere, ma "se siamo i soli a pensarla così ne prendo atto anche se sarebbe una limitazione di scelta e democrazia per i cittadini".

Nell'intensa giornata di campagna elettorale va registrato pure il botta e risposta tra Marsilio e la neo presidente della Sardegna: "Todde in Abruzzo per aiutare D'Amico? Avrei preferito vederla quando era sottosegretario alle attività produttive e bisognava risolvere i problemi delle nostre aziende, ma il governo non ci ha dato una mano". Immediata la replica: "Marsilio mi attacca dicendo che ero assente da sottosegretaria? Dovrebbe chiederlo ai sindaci abruzzesi, alle parti sociali, ai lavoratori del territorio che ho incontrato e ricevuto tutte le volte che ho convocato i tavoli di crisi al MiSE".
   

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