"Nel nostro ministero ecclesiale di tutela, la vicinanza alle vittime di abuso non è un concetto astratto: è una realtà molto concreta, fatta di ascolto, di interventi, di prevenzione, di aiuto", "non deve accadere che questi fratelli e sorelle non vengano accolti e ascoltati, perché questo può aggravare moltissimo la loro sofferenza. C'è bisogno di prendersene cura con un impegno personale, così come è necessario che ciò sia portato avanti con l'aiuto di collaboratori competenti". E' quanto raccomanda papa Francesco ai membri della Pontificia commissione per la tutela dei minori, ricevuti in udienza.
"Avete dedicato tempo e impegno a completare il Rapporto Annuale sulle Politiche e le Procedure di Tutela nella Chiesa - afferma il Papa nel discorso -, che vi ho chiesto di preparare. Esso non dovrebbe essere semplicemente un documento in più, ma aiutarci a capire meglio il lavoro che ancora ci attende. Di fronte allo scandalo degli abusi e alla sofferenza delle vittime potremmo scoraggiarci, perché la sfida di ricostruire il tessuto di vite infrante e di guarire il dolore è grande e complessa. Ma non deve venire meno il nostro impegno; anzi, vi incoraggio ad andare avanti, perché la Chiesa sia sempre e dappertutto un luogo dove ciascuno possa sentirsi a casa e ogni persona sia ritenuta sacra".
"Per vivere bene questo servizio - ha continuato - dobbiamo fare nostri i sentimenti di Cristo: la sua compassione", "anche noi, impariamolo: non possiamo aiutare un altro a portare i suoi pesi senza metterli sulle nostre spalle, senza praticare la vicinanza e la compassione". "Siamo chiamati tutti, in particolare le autorità ecclesiastiche - ha quindi esortato - a conoscere direttamente l'impatto degli abusi e a lasciarci scuotere dalla sofferenza delle vittime, ascoltando direttamente la loro voce e praticando quella prossimità che, attraverso scelte concrete, le sollevi, le aiuti e prepari un futuro diverso per tutti".
Francesco: 'Non istruire le bambine è una gravissima discriminazione'"Nel mondo, dove le donne soffrono ancora tante violenze, disparità, ingiustizie e maltrattamenti, e ciò è scandaloso, ancor più per chi professa la fede nel Dio 'nato da donna', c'è una forma grave di discriminazione, che è proprio legata alla formazione della donna". E' quanto afferma papa Francesco nel discorso letto da un collaboratore durante l'udienza ai partecipanti al Congresso Internazionale Interuniversitario "Donne nella Chiesa: artefici dell'umano" che si svolge alla Pontificia università della Santa Croce, dal 7 all'8 marzo 2024.
Il Papa ha parlato solo per il tempo necessario ad impartire la benedizione, rivelando una voce molto affaticata e interrotta spesso da colpi di tosse. La donna, ha concluso, "è infatti temuta in molti contesti, ma la via per società migliori passa proprio attraverso l'istruzione delle bambine, delle ragazze e delle giovani, di cui beneficia lo sviluppo umano. Preghiamo e impegniamoci per questo".
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