Politica

Endorsement di Politico, 'Draghi al Consiglio europeo'

Ma von der Leyen corteggia la danese Frederiksen: 'La stimo'

Mario Draghi e Ursula von der Leyen

Redazione Ansa

Mario Draghi alla guida al Consiglio europeo. Il 'whatever it takes' come unica strada possibile per risollevare le sorti dell'Europa. Politico.eu, il sito di informazione che più di tutti esprime il sentiment della 'Bubble', la bolla comunitaria, si lancia in un chiaro endorsement per l'ex premier italiano per il dopo Charles Michel.

Lo fa a meno di tre mesi dalle Europee e con il walzer dei top jobs dell'Ue ormai alle porte. Non è la prima volta che il nome dell'ex presidente della Bce viene indicato come ancora dell'Europa e l'opzione Draghi viene ciclicamente evocata anche per la guida della Commissione, soprattutto dopo la falsa partenza di Ursula von der Leyen come candidata del Ppe. "È stato l'approccio 'whatever it takes' del politico italiano a salvare l'eurozona. E i leader dell'Ue dovrebbero sfoderare lo stesso spirito per affrontare ancora una volta le sfide del blocco", è la tesi di Politico. O meglio, di Mujtaba Rahman, a capo della divisione europea del think tank Eurasia Group che ha firmato l'Op-ed. Nelle settimane scorse un altro quotidiano, il Financial Times, aveva lanciato il nome di Draghi alla guida del Consiglio europeo, più come ipotesi percorribile che come un vero e proprio endorsement.

Erano le settimane in cui Michel aveva annunciato la sua candidatura, gettando nel caos i leader Ue, spaventati da un interim guidato da Viktor Orban, presidente di turno dal primo luglio. Con l'avvicinarsi del voto il profilo dell'ex premier italiano è destinato ad essere tirato in ballo ancora diverse volte. "Il Consiglio sarebbe meglio guidato da un politico alla fine della sua carriera politica - uno che abbia una statura, una chiara identità europea e, secondo alti funzionari dell'Ue, non sarà guidato dai titoli dei giornali", osserva Politico. I giochi sono aperti, il loro epilogo è tutto da scrivere. Draghi gode dell'apprezzamento dei liberali, inclusi quelli francesi, sebbene questa posizione debba coincidere automaticamente con quella di Emmanuel Macron. La poltrona di Michel, in teoria, è l'obiettivo dei Socialisti che, allo stesso tempo, alla pari di Renew sono pronti ad alzare la posta ben oltre il livello di guardia prima di dire sì alla conferma di von der Leyen. In pole, per il Consiglio europeo, ci sarebbe il portoghese Antonio Costa anche se sono alte le quotazioni della premier danese Mette Frederiksen. "Dovete chiedere a lei, io posso dire di avere una profonda ammirazione per il suo eccellente lavoro, abbiamo una brillante cooperazione", ha sottolineato dalle isole Faroe von der Leyen. Di certo Draghi non piace agli estremi, che siano a sinistra o a destra. "Sarebbe un disastro per i lavoratori e le famiglie in Europa. Discepolo ottuso del dogma neoliberista, il suo mandato alla Bce ha rappresentato un fallimento", ha sentenziato Martin Schirdewan del gruppo The Left. L'endorsement di Politico è arrivato nelle stesse ore in cui Michel ha visto Macron all'Eliseo. Si è parlato del vertice Ue della prossima settimana. Ma, chissà, anche di top jobs. Una prima cena informale tra i leader dovrebbe essere convocata da Michel a metà giugno. Molto dipenderà dai risultati elettorali. Molto dipenderà da quanto reggerà la candidatura di von der Leyen. Ma di fronte ad una paralisi nelle nomine, uno o più leader potrebbero mettere sul tavolo il nome di Draghi.

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