Sono oltre 2.400 secondo quanto si apprende gli emendamenti depositati in commissione Affari Costituzionali alla Camera sul ddl sull'Autonomia allo scadere del termine delle 17. Nessuna proposta di modifica proviene da gruppi di maggioranza.
"L'autonomia non deve essere una riforma a vantaggio di uno e a svantaggio dell'altro. E pensiamo debba favorire tutti, da Bolzano a Pantelleria. Vigileremo per questo. Anche se ritengo che il voto sarà più in là". Lo ha detto il segretario di Forza Italia Antonio Tajani. Se si allungheranno i tempi? "Importante che ci sia spazio per un dibattito approfondito - ha precisato - . In Fi non ci sono malumori. Chiediamo un'autonomia differenziata che non sia a danno di una parte rispetto all'altra".
Il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari ricorda che "c'è un accordo di maggioranza che prevede che l'Autonomia inizi la sua discussione in Aula il 29 aprile. E noi ci aspettiamo che tutti mantengano quello che è l'impegno assunto sia dalla conferenza dei capigruppo, nonostante le proteste dell'opposizione, sia per quello che è stato l'accordo tra i leader di centrodestra. Noi - ha aggiunto - abbiamo dato il via libera in Commissione sul premierato al Senato. I patti si rispettano". A chi chiedeva se ci fossero tensioni con Forza Italia, Molinari ha risposto: "non credo". "Anche perché - ha spiegato - il provvedimento è stato otto mesi al Senato ed è stato sviscerato e modificato anche recependo le istanze sia di FdI che di FI. Quindi c'è un accordo che prevede che il 29 si arrivi in Aula".
Sull'autonomia differenziata "è giusto che ci sia dibattito ed è giusto che vengano accolte tutte quelle proposte che non rappresentano un lavoro di ostruzione al progetto, ma di miglioramento" dice il presidente del Veneto, Luca Zaia, "ma, quanto al vigilare, non serve: è l'autonomia di tutti, non c'è una parte politica che vuole scappare con la "refurtiva" ma stiamo semplicemente facendo un progetto nazionale che è per tutti, da Campione d'Italia a Canicattì. Quello dell'autonomia - ha ribadito - è un progetto costituzionale. Non c'è nulla da nascondere, o pensare che ci sia qualcosa che non vada nella direzione della Costituzione, al punto tale che persino la fase referendaria è stata autorizzata con una sentenza della Corte Costituzionale".
"Basterebbe leggere gli atti dei padri della Costituzione del 1 gennaio 1948 - osserva Zaia - e basterebbe anche leggere, quello che sono stati i lavori propedeutici di questo progetto, per capire che da vigilare ci sia solo sui tempi e sulla sua realizzazione". "E sui tempi - ha concluso il governatore - io penso che il Parlamento è autonomo e indipendente, noi dobbiamo restare in ossequioso rispetto dei tempi del Parlamento stesso, ma si sappia che questo è un progetto serio e non da 'scappati di casa'. Il nostro territorio attende e ci chiede questa riforma".