"Ho detto solo la verità". Serena Bortone si difende dopo la notizia dell'avvio del procedimento disciplinare nei suoi confronti da parte della Rai per il caso Scurati.
L'amministratore delegato Roberto Sergio rimarca nuovamente, dopo averlo fatto ieri in commissione di Vigilanza, che la contestazione riguarda la violazione della policy aziendale per il post sui social con il quale la conduttrice ha denunciato la vicenda, ma oggi a fare rumore è soprattutto la presa di posizione della presidente Rai, Marinella Soldi. "Non credo che il procedimento disciplinare contro Serena Bortone faccia giustizia della vicenda, né tantomeno faccia bene alla Rai", afferma Soldi, accusando Sergio di aver raccontato "in modo parziale quanto accaduto" in Vigilanza, "non citando aspetti di rilievo". Poi sottolinea che il caso "è ancora oggetto di verifiche da parte della direzione Internal Audit aziendale, per la quale la presidente ha le deleghe" e che "le risultanze in bozza evidenziano una situazione molto più complessa di quella descritta dall'Ad".
Il riferimento è ai passaggi che ci sono stati prima della decisione di trasformare a titolo gratuito, dopo che era stato pattuito un corrispettivo, la partecipazione di Antonio Scurati a 'Chesarà...' In quella fase, a prescindere dalla volontà o meno di censurare l'intervento, non tutto ha funzionato come avrebbe dovuto dal punto di vista procedurale. "Disallineamenti", li ha chiamati Sergio in un breve passaggio della sua audizione.
L'Ad oggi ribadisce che la contestazione riguarda il post pubblicato il 20 aprile "in violazione della normativa che vieta ad ogni lavoratore Rai subordinato o autonomo di rilasciare dichiarazioni su attività, notizie e fatti aziendali" e aggiunge che "si tratta di un atto dovuto, puramente gestionale e di esclusiva competenza dell'Ad". Non del presidente dunque, né del cda.
La consigliera Rai Francesca Bria, esprimendo solidarietà a Serena Bortone, chiede comunque ai vertici "di riportare al più presto in cda le risultanze dell'audit".
Occorrerà attendere ancora del tempo. Bortone ha 5 giorni per le controdeduzioni, poi l'azienda farà le sue valutazioni. "Io adesso sto valutando con l'avvocato e con il sindacato come affrontare il provvedimento. Sono tranquilla", afferma la conduttrice a un evento di Repubblica al Salone del Libro.
Le opposizioni vogliono vederci chiaro, tanto che in una nota firmata da tutti i capigruppo in Vigilanza esprimono "preoccupazione riguardo alla possibilità che i vertici abbiano fornito informazioni non veritiere", perché "è emersa una ricostruzione molto distante da quella nota" senza che fossero forniti i documenti per dimostrarlo. Per questo i gruppi di minoranza chiedono l'audizione di Bortone e del direttore dell'approfondimento Rai, Paolo Corsini, che era già stata bocciata dal centrodestra due settimane fa.
Per la maggioranza, Fdi in particolare, l'azienda ha semplicemente seguito la prassi, perché chi rivela fatti interni viola le regole di diligenza e fedeltà. La decisione - fa sapere la presidente della bicamerale Barbara Floridia - sarà presa mercoledì 15 in ufficio di presidenza. Fa discutere, intanto, la denuncia da parte di Sergio in Vigilanza delle minacce sui social alle giornaliste, come Laura Chimenti o Sonia Sarno, che non hanno aderito allo sciopero di lunedì proclamato dall'Usigrai. A loro arrivano attestati di vicinanza da più parti, ma il sindacato dei giornalisti fa sapere che insulti sono stati indirizzati anche a Maria Gabriella Capparelli, che ha invece aderito, e invita, dunque, i vertici a non esprimere "solidarietà a corrente alterna".
Il post di Serena Bortone sul caso Scurati