Politica

L'Agcom, il duello tv è legittimo se lo accetta la maggioranza dei leader

Soldi convocata in Vigilanza su caso Scurati

In una combo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni (S) e la segretaria del Partito Democratico

Redazione Ansa

Affinché i confronti tv tra i leader delle liste in corsa per le europee possano essere legittimi è necessario che il format venga accettato dalla maggioranza dei gruppi presenti in Parlamento. Questa l'indicazione arrivata dall'Agcom dopo le richieste di parere inviate dalla Rai, dalla presidente della Vigilanza Barbara Floridia e da Michele Santoro.

Il pronunciamento dell'Authority è stato sollecitato in seguito alle notizie sul duello tv tra Giorgia Meloni e Elly Schlein e poi tra gli altri leader proposto da Bruno Vespa e l'idea del direttore del TgLa7, Enrico Mentana, di un doppio confronto tra le liste minori il 5 giugno e tra le liste maggiori il 6 giugno. 

In sostanza entrambe le ipotesi sarebbero realizzabili: anche in più duelli consecutivi, quello che è necessario - secondo l'Autorità - è che il ciclo metta di fronte almeno sei leader, essendo undici i gruppi in Parlamento.

Secondo il Consiglio, che si è espresso con il voto contrario di Elisa Giomi, è necessario garantire parità di trattamento offrendo "a tutti i soggetti politici la medesima opportunità di confronto".

"Le trasmissioni dedicate al confronto - spiega ancora l'Autorità - possono considerarsi legittime ove il relativo format sia accettato da una larga maggioranza delle liste in competizione elettorale e comunque dalla maggioranza delle liste con rappresentanza in Parlamento. Eventuali spazi compensativi per coloro che dovessero rinunciare al format dei confronti dovranno essere organizzati nel rispetto del principio delle stesse opportunità di ascolto". Il tema ora passerà all'attenzione della Commissione di Vigilanza, che oggi, dopo l'audizione dell'amministratore delegato Roberto Sergio e del direttore generale Giampaolo Rossi, ha deciso di convocare anche la presidente della Rai Marinella Soldi sul caso della mancata partecipazione di Antonio Scurati a 'Chesarà...'.

L'ufficio di presidenza della bicamerale ha dato il via libera alla sua audizione, probabilmente tra martedì e mercoledì prossimi, dopo il suo intervento piuttosto critico sulla gestione della vicenda e sulle contestazioni avanzate dall'azienda nei confronti della conduttrice Serena Bortone per aver dato notizia sui social dello stop allo scrittore. Si attendono ora le risposte di Soldi sull'esito dell'audit. Ad avanzare la proposta di audizione il capogruppo del Pd in Commissione Stefano Graziano, che, nonostante dal centrodestra fosse emersa la volontà di posticipare a dopo le europee la convocazione di Soldi, ha insistito con Maria Elena Boschi di Iv per non spostarla, facendo slittare eventualmente quelle della conduttrice Serena Bortone e del direttore dell'Approfondimento Rai Paolo Corsini.

Le loro audizioni erano, in realtà, già state bocciate nelle scorse settimane dalla maggioranza ed è possibile che anche questa volta il centrodestra esprima la propria contrarietà, eventualmente in riunione plenaria. Le elezioni europee potrebbero rappresentare uno spartiacque decisivo per il futuro della tv pubblica, perché solo dopo il voto - appare ormai probabile - si peseranno i rapporti di forza tra i tre partiti di governo per decidere il prossimo presidente, oltre ai quattro consiglieri di spettanza parlamentare.

Per l'Ad i giochi dovrebbero essere, invece, fatti con la nomina di Giampaolo Rossi. Il 20 maggio è, inoltre, in programma l'elezione del consigliere in rappresentanza dei dipendenti: i candidati sono Davide Di Pietro, Alessandra Clementini e Pietro Muratori. 

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