Politica

Il Papa all'Olimpico con i bambini per gridare 'pace'

Canti e balli ma anche le testimonianze da Betlemme e Kharkiv

Redazione Ansa

     In cinquantamila allo Stadio Olimpico di Roma per gridare, insieme a Papa Francesco: "pace". È la parola che ricorre più spesso nel discorso del Pontefice ma anche nelle testimonianze. I bambini la scandiscono, la gridano.

    È la prima Giornata Mondiale dei Bambini che ha visto ragazzi di oltre cento nazionalità, e arrivati da oltre cento Paesi, anche da quelli dilaniati dalla guerra, come l'Ucraina e la Palestina.

    Il Papa è a suo agio in mezzo a questi piccoli che non riescono a stare fermi o a fare silenzio, neanche quando lo chiede lo stesso Pontefice. Ha accanto a sé un cesto pieno di caramelle e nessuno che si avvicina va via senza. Papa Francesco, come un nonno, abbraccia i piccoli, gioca con i cappellini, tira anche un calcio al pallone, e con i piccoli stranieri, per farli sentire a loro agio, rispolvera anche un po' di inglese.

    Ci sono diverse star dello spettacolo, da Renato Zero a Lino Banfi, da Al Bano a Matteo Garrone. Per lo sport il ministro Andrea Abodi, Giovanni Malagò, Gigi Buffon.

    Ma ci sono soprattutto loro, i bambini, al quale il Papa affida un compito, quello di cominciare ora a "costruire un mondo migliore", "giocando con gli altri" e pensando che "la pace sempre è possibile". Quindi chiama uno di loro e gli stringe la mano. "Questo è un gesto di pace", dice invitando a fare tutti lo stesso con la persona che hanno accanto.

    Commuovono le testimonianze dei bambini che arrivano dalle zone piagate dalla guerra. C'è Eugenia da Kharkiv, Ucraina, che parla della sua "paura delle bombe". E poi Victor da Betlemme che parla di quel muro che "come un serpente che si attorciglia intorno a noi, a volte ci sembra di soffocare, soprattutto quando chiudono le porte per uscire, che chiamano check-point".

    Dalla Palestina arriva anche Celin Ahmad Abu Tayer, accompagnata da padre Ibrahim Faltas della Custodia di Terra Santa, che con il suo canto, in arabo e in italiano, incanta lo stadio. Celin non vede dalla nascita ma la sua voce le consente di comunicare con il mondo e anche lei chiede "pace".

    Allo stadio, a fare gli onori, di casa sono gli organizzatori di questa prima Gmb: padre Enzo Fortunato, coordinatore, Aldo Cagnoli, vice coordinatore, Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, Angelo Chiorazzo, presidente della cooperativa Auxilium.

     Domani nuovo appuntamento: tutti a Piazza San Pietro per la messa con il Papa. Al termine dell'Angelus ci sarà una esibizione di Roberto Benigni. (ANSA).
   

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