Di piazza in piazza, di giorno in giorno, la presidente del consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein spingono la lotta di questa ultima settimana di corsa verso Bruxelles. Per rispondere alla premier, Elly Schlein non ha aspettato il comizio romano al Testaccio di chiusura della campagna nel Lazio.
Anche il presidente del M5s, Giuseppe Conte, ha spinto sul punto: "Il premierato non esiste da nessuna parte del mondo. Anche in Russia votano Putin plebiscitariamente e mettono una x, ma non si può chiamare democrazia... Una riforma dove il Capo dello Stato diventa un cerimoniere, non puoi chiamarla democrazia". Pd e M5s sono dalla stessa parte anche nel "No" alla riforma della Giustizia: "La strada della separazione delle carriere è un vecchio piano di Licio Gelli - ha detto Conte - che vuole in prospettiva arrivare a mettere le procure sotto il controllo del governo". Simmetrie che Schlein non vuol far cadere: "Il Pd è un partito unito, compatto, plurale, che tiene insieme la speranza di costruire una alternativa alla destra che governa il Paese". Col M5s, prima di tutto. Intanto c'è l'Europa, però. E là le alleanze sono più chiare. Almeno sulla carta. Schlein ha ribadito: anche in Ue "una cosa è certa: non saremo disposti ad accordi a con la destra nazionalista. Né con Meloni, né Le Pen-Salvini". Ed è "grave che von der Leyen voglia" governare cercando "anche i loro voti". Dal palco del Testaccio, ce n'è anche per Matteo Salvini e per chi nella Lega parla di dimissioni del presidente della Repubblica: "E' gravissimo l'attacco che oggi è arrivato dalla Lega" a Sergio Mattarella, un attacco "senza precedenti. Vorrei che la premier si esprimesse e prendesse le distanze. Lo facciamo noi ringraziando il Presidente della Repubblica". E poi, in chiusura di comizio, l'ultima toccata: "Ho sentito un attacco arrivare dalla premier da Madrid, fra nostalgici della dittatura franchista, ognuno si sceglie le compagnie che vuole. Ha detto che la sinistra cancella le identità. Guardando questa bella piazza sono convinta che tutti siate molto orgogliosi della nostra identità antifascista come lo è la nostra Costituzione e l'Europa federale". Applausi al Testaccio. La piazza non è gremitissima, ma è piena. Il colpo d'occhio c'è. Finale sulle note di Bella Ciao e sulle canzoni di De Gregori. Niente "Generale", quello il Pd lo lascia alla Lega. Meglio: Viva l'Italia.