Politica

Pd, a Shengjin hotspot montato in fretta e furia, tutto un bluff

'L'accordo Italia Albania è un'idrovora di denaro pubblico'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 05 GIU - "A quattro giorni dalle elezioni la fanfara della propaganda di Palazzo Chigi cercherà di nascondere il grande bluff che sta dietro l'accordo con l'Albania per la gestione dei migranti e lo farà mostrando le immagini dei container del porto di Shengjin, uniche strutture montate in fretta e furia, che a nulla serviranno finché non sarà costruito il centro principale a Gjadër. Chiederemo conto in Parlamento di quanto ha pesato sulle casse dello Stato questa 'gita fuori porta' della presidente Meloni e di tutta la sua organizzazione". Lo affermano, in una nota congiunta, i deputati democratici Enzo Amendola, Simona Bonafè, Matteo Mauri e Matteo Orfini "che, a fine maggio - viene evidenziato in una nota del Pd - sono stati in missione nei luoghi dove, secondo l'accordo Italia-Albania sottoscritto dal governo, dovevano essere già operativi i centri per migranti". "Quanto costa e chi paga - chiedono - la passerella elettorale della presidente del consiglio che oggi sbarcherà in Albania per 'inaugurare' i centri per migranti che ancora non ci sono?. Abbiamo visto qualche ruspa e un paio di operai in una landa desolata" ricordano i democratici che denunciano lo spreco di soldi pubblici di tutta questa "operazione propagandistica".
    L'accordo Italia Albania "è un'idrovora di denaro pubblico - sottolineano - i 650 milioni di euro iniziali sono già lievitati a oltre 800 milioni di euro a cui si aggiungono, settimana dopo settimana, altre spese, continui ritardi, i costi dell'inefficienza e, oggi, anche le spese dell'organizzazione della propaganda". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it